Tendopoli verso la chiusura, ma ora la gente non vuole andarsene

07 Settembre 2009   14:00  

Fra venerdì e sabato scorsi i primi ingressi degli sfollati nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito.
Prosegue nel frattempo lo smantellamento della tendopoli di piazza d'Armi, la più grande e anche quella nella quale la Protezione civile ha incontrato maggiori difficoltà di gestione.
“Uno smantellamento-spot, ad uso e consumo delle telecamere”, accusano in molti. Sta di fatto che entro il 30 settembre delle tende blu non ce ne sarà più neppure l'ombra, almeno stando alle parole della Protezione civile.
Ha comunque i contorni di un esperimento la chiusura del campo di piazza d'Armi, che sta svelando tutte le insoddisfazioni della popolazione.
Chi è rimasto in tenda per cinque mesi lo ha fatto per restare nella sua città e vicino ai suoi beni e ai suoi affetti, quindi non è certo disposto, oggi, a trasmigrare ad Avezzano o a paesi distanti decine di chilometri dal capoluogo.
Nei campi si è ricostituito un tessuto sociale, e sono in molti quelli maldisposti a digerire soluzioni che, seppur migliorino le condizioni di vita, costringerebbero a ricominciare tutto da capo ancora una volta.
Difficoltà che se per i più giovani riescono ad essere facilmente superabili portano grandi disagi agli anziani, già sradicati da una vita quotidiana fatta di consuetudini e relazioni abituali.
A lavoro quindi nelle tendopoli equipe di psicologi per portare conforto alla popolazione, a chi in molti casi non ha più nulla che rischia ora di perdere quel che a fatica in cinque mesi ha provato a ricostruire: i rapporti sociali.

(MS)

 


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