L'ennesima prova di forza e conpattezza del Teramo ha permesso di incamerare altri tre preziosissimi punti in chiave salvezza e, cosa altrettanto impotante, ha evidenziato una volta di più le qualità agonistiche della rosa a disposizione di Vincenzo Vivarini.
Qualità che, probabilmente, erano sinora passate un po' in secondo piano a causa del bel calcio sinora mostrato dalla compagine biancorossa, che ha comunque sempre dato l'idea di puntare su un gioco palla a terra, veloce, basato principalmente sulla tecnica e sul possesso della sfera.
Ma, contro il Sorrento, tali "doti nascoste" sono venute giocoforza fuori, soprattutto grazie all'atteggiamento palesato sin da subito dai rossoneri, comprensibilmente vogliosi di rifarsi dopo l'inopinata sconfitta subìta la settimana precedente ad opera del Chieti, dimostrando dunque un'ottima capacità di adattarsi all'avversario, giocando con le medesime armi (cosa ben differente dal subirne l'iniziativa).
Particolarmente evidente é però stata la voglia di ottenere a tutti i costi l'intera posta in palio, cercando con insistenza e determinazione la vittoria sino all'ultimissimo istante di gara, senza lasciarsi sopraffare dal doppio pareggio dopo le reti di Dimas, nè scoraggiandosi dopo la miracolosa parata di Miranda su Gaeta, ma anzi trovando la forza di trovare subito dopo la rete dei tre punti con Manuel Ferrani.
Non é un caso, del resto, che il Teramo sia l'unica squadra ancora imbattuta del girone. La giusta dose di ardore é determinante per non concedere più punti del dovuto agli avversari, e la permanenza in Lega Pro passa anche da questo. A patto di mantenerle in tutte le gare.
Lorenzo Ciccarelli