Terremoto, Idv: "Da Monti per Chiodi e Cialente solo uno zuccherino"

29 Dicembre 2011   11:05  

"Il tanto atteso incontro del Sindaco, Massimo Cialente alla presenza del Vertice della gestione commissariale, con il Presidente del Consiglio, Mario Monti ha prodotto poco o nulla di più rispetto a quello che si sapeva: 30 milioni invece dei 136 chiesti da Chiodi e dei 190 chiesti da Cialente, il rinnovo solo per 3 mesi dei circa 400 precari del cratere ed un tavolo di lavoro a Roma per quantificare le spere reali! La vera novità, un successo per il Sindaco, è costituito da un 'Tavolo di incontro' a Roma, ma un Tavolo, nemmeno a L’Aquila, non si nega a nessuno, soprattutto se non serve a decidere, ma solo a placare la piazza!". Lo dice Lelio De Santis, segretario Idv.

"Al di là dell’impegno profuso e delle difficoltà complessive del Paese, ritengo che sia sbagliato l’approccio e l’impostazione del Sindaco, Cialente, e del Commissario, Chiodi, che sono partiti col cappello in mano alla volta di Roma divisi e con 2 proposte diverse e sono tornati divisi anche nel giudizio sull’esito dell’incontro: positivo per Cialente, interlocutorio per Chiodi! Hanno visto 2 film diversi!

E’ evidente che quello che non ha concesso un Governo politico, in termini di certezze finanziarie, non poteva essere concesso da un Governo tecnico, messo lì solo per risanare, risparmiare e tassare.  Ma la tragedia dell’Aquila non può essere trattata solo in termini finanziari, come fosse una spesa corrente da razionalizzare o come un incidente causato dall’uomo, ma per quello che realmente è: un problema serio, causato da un terremoto devastante, che riguarda la ricostruzione della città capoluogo di Regione e la vita di migliaia di persone, a cui vanno date risposte certe e definitive, non contentini o elemosine, da parte del Governo!

Ora, alle parole ed alle lamentele debbono seguire comportamenti coerenti ed incisivi da parte del Sindaco, Cialente e del Commissario, Chiodi, che possono richiamare l’attenzione su L’Aquila con le loro dimissioni.

I parlamentari abruzzesi, soprattutto quelli di Pd, Pdl e Terzo Polo - prosegue De Santis - che hanno votato la manovra finanziaria del Governo Monti, debbono far sentire con forza la loro voce all’unisono, con un’azione da lobby meritevole di essere ascoltata, al pari e per ragioni più importanti di quelle che si sono mosse a difesa di interessi particolari (tassisti, farmacisti). Una mobilitazione della città, delle sue forze sociali ed economiche, civiche e politiche, può servire più di tanti viaggi a Roma e della logica di vivere alla giornata, tenendo con il cappio al collo precari ed artigiani, giovani ed imprenditori, tutti umiliati da una cattiva stagione politica".


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