Tesoretto Parolisi, la Procura di Napoli chiede l'archiviazione: "Soldi utilizzati per spese legali"

La famiglia Rea si oppone: "Disatteso ordine del giudice"

25 Luglio 2014   11:56  

Ha il sapore di una vera e propria rivincita sul piano legale per Salvatore Parolisi, condannato in secondo grado a 30 anni perché ritenuto colpevole dell'omicidio della moglie Melania Rea, la decisione assunta dalla Procura di Napoli in merito ad un'altra inchiesta che lo riguardava.

I magistrati partenopei hanno infatti deciso di chiedere l'archiviazione dell'ichiesta sul cosiddetto "tesoretto" di circa 137.000 euro dal conto dell'ex caporalmaggiore, stabilendo che tale somma di denaro non è sparita, bensì sia stata adoperata per pagare le spese legali del processo che lo ha visto principale protagonista.

La decisione non è tuttavia piaciuta alla famiglia Rea, secondo la quale sarebbe stato disatteso l'ordine del giudice che stabiliva che tale somma avrebbe dovuto essere adoperata per pagare parte di quel milione di provvisionale immediatamente esecutiva decisa dal giudice di primo grado a favore della figlia. Il legale dei Rea, Mauro Gionni, aveva presentato già al tempo un ricorso, che tuttavia non è stato accolto, e dunque a breve presenterà opposizione al gip chiamato a stabilire se acogliere o rigettare la richiesta di archiviazione.

"L'assunto, a nostro avviso, non appare convincente nè condivisibile" - ha dichiarato l'avvocato Gionni - "perché a nulla rileva il fatto che i soldi siano stati utilizzati da Parolisi per provvedere al pagamento degli avvocati nell'aprile e nel dicembre del 2012. Il problema riguarda i pagamenti successivi alla sentenza di condanna del 26 ottobre 2012, che lo obbligava al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva. Onde per cui Parolisi, pagando con quei soldi gli avvocati o compiendo qualsiasi altro atto sui suoi conti oltre qulla data, si è dolosamente sottratto ad un provvedimento del giudice".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore