"The Legend Vialli": Partita Benefica Annullata, "Uso del Nome Non Autorizzato"
La tanto attesa partita di beneficenza in onore di Gianluca Vialli, intitolata "The Legend Gianluca Vialli", prevista per questa sera presso lo stadio Granillo di Reggio Calabria, è stata annullata in extremis. L'associazione no profit "Nazionale Azzurri" ha comunicato la decisione di rinviare l'evento solo ieri, senza fornire alcuna indicazione sulla nuova data, lasciando tutto in sospeso.
L'iniziativa, nata con l'intento di raccogliere fondi per il progetto "We Aut," dedicato ai bambini con autismo e sostenuto dal presidente dell'associazione, Alessandro Arena, padre di un bambino autistico, aveva ricevuto l'adesione di numerosi ex calciatori e personalità dello spettacolo, tra cui nomi illustri come Pippo Inzaghi, Marco Materazzi, Fabrizio Facchinetti e il giornalista Pierluigi Pardo.
Tuttavia, l'evento benefico aveva subito un'improvvisa e controversa svolta quando la giornalista Selvaggia Lucarelli aveva sollevato dubbi sulla trasparenza dell'organizzazione e sulle reali finalità benefiche dell'iniziativa. Nel corso di un post sui social media, Lucarelli aveva messo in dubbio l'effettiva destinazione dei fondi raccolti e aveva accusato l'associazione "Nazionale Azzurri" di aver stanziato un compenso di 150.000 euro per i partecipanti alla partita, utilizzando il nome di Vialli a fini personali. Inoltre, aveva affermato che il progetto per i bambini autistici era fermo da almeno un anno.
La reazione non si è fatta attendere, con importanti defezioni da parte di alcuni partecipanti di spicco. In risposta alle accuse, la Fondazione Vialli e Mauro ha rilasciato una dichiarazione in cui sottolineava che "la famiglia Vialli non ha dato autorizzazione a utilizzare il nome di Gianluca Vialli ad alcuna organizzazione, ad eccezione della Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport onlus."
Di fronte a questa dichiarazione, l'evento benefico è stato inevitabilmente cancellato. Il presidente di "Nazionale Azzurri" ha ribattuto alle accuse, negando categoricamente l'ipotesi di un compenso di 150.000 euro e sottolineando che l'associazione è una no profit che devolve integralmente il ricavato a scopo benefico, al netto delle spese di organizzazione. Ha inoltre annunciato l'intenzione di querelare Selvaggia Lucarelli per diffamazione. La vicenda, oltre a mettere fine all'evento, ha acceso una discussione sulla trasparenza nelle iniziative benefiche e sulla tutela dei nomi e delle immagini di personaggi illustri a fini di beneficenza.
