La redazione del Tg1 non conosce pace e la protagonista dell'ultima bagarre esplosa è Tiziana Ferrario. La giornalista è appena uscita vittoriosa da una vertenza per tornare al proprio posto da anchor-woman, ma la sentenza del tribunale non è piaciuta al direttore Augusto Minzolini, che ha annunciato ricorso. La conduttrice, allora, ha appeso una lettera negli studi di Saxa Rubra con la quale ha denunciato un atteggiamento maschilista "perché sono stata offesa come donna accusata pubblicamente sui giornali di essere vecchia".
Nell'accorata missiva la Ferrario ha esposto pubblicamente i propri sentimenti "di grande solitudine e di dolorosa umiliazione che ancora continua a causa delle dichiarazioni del direttore Minzolini. Umiliazione come giornalista, che si è vista all'improvviso estromessa senza una ragione professionale dal lavoro quotidiano, e umiliazione come donna accusata pubblicamente sui giornali di essere vecchia e colpevole solo di avere lavorato per 30 anni, in più ruoli, nella stessa testata giornalistica. Mi chiedo perché questo debba essere ritenuto una colpa. E mi chiedo anche quanto maschilismo ci sia nelle considerazioni di Minzolini sulla mia persona e quanta superficialità traspaia quando parlando della mia rimozione usa la discriminazione per età pensando che sia meno grave della discriminazione politica. Roba da far ricorrere di nuovo ad un giudice per violazione della legge sulla parità per ragioni di età, come già sperimentato in Gran Bretagna da alcune colleghe giornaliste televisive. Per il momento è la Rai che ha annunciato ricorso contro l'ordinanza. Speravo non accadesse, perché preferirei concentrarmi di nuovo sulle notizie e non sulle carte giudiziarie".
Ringraziando i colleghi che le hanno espresso solidarietà, la giornalista ha ricordato i destini di suoi illustri predecessori: "Bruno Vespa ha smesso di condurre il Tg1 perché ne è diventato il direttore e continua ad andare in video quattro sere alla settimana ancora oggi, che Paolo Frajese, grande professionista purtroppo morto troppo presto, lasciò la conduzione quando fu nominato capo della sede di Parigi, che Angela Buttiglione diventò direttore di Rai International, che Borrelli fu anche lui nominato direttore del Tg1. Nessuno di loro è stato umiliato, offeso sui giornali e messo dietro una scrivania a fare niente quando ha lasciato la conduzione. Nessuno di loro è stato avvisato all'improvviso con una telefonata, mentre si trovava in vacanza, che non avrebbe più svolto le stesse mansioni senza che altre fossero concordate prima.".
Infine, un auspicio per il futuro: "Il Tg1 ha bisogno di ritrovare quella credibilità che ha perso e recuperare quel pubblico che lo ha abbandonato. Serve però un cambio di rotta, come ha detto l'Agcom, e non è con le sole esibizioni muscolari che si dirige una redazione e si fa buon giornalismo.".
Francesco Balzano