Tolleranza zero contro i writer imbrattatori a Pescara

11 Novembre 2011   19:01  

“Fatta l’ordinanza, scatta la tolleranza zero contro i writer che imbrattano con le proprie sigle o scritte le mura cittadine, a partire dal patrimonio storico, culturale e artistico della città. Quelle scritte sono atti vandalici e non l’espressione di artisti. Nel frattempo l’amministrazione comunale sta per approvare un Regolamento nel quale individueremo e destineremo proprio alla libera espressione degli artisti alcune mura cittadine di proprietà comunale con un meccanismo disciplinato e controllabile. E’ evidente che la dignità di una città passa non solo dalle sue strade pulite, ma anche dal decoro delle sue mura”. Lo hanno ufficializzato il Presidente della Commissione Lavori pubblici Armando Foschi, consigliere delegato al Decoro urbano, e il consigliere delegato alle Politiche giovanili Vincenzo D’Incecco, Presidente della Consulta Giovani, che stamane con il presidente del Museo delle Genti d’Abruzzo Giulio De Collibus hanno convocato presso il Caffè Letterario una conferenza stampa per affrontare la problematica.

“Già nel 2006 – ha ricordato De Collibus – abbiamo consegnato alla precedente amministrazione comunale una documentazione sull’imbrattamento vandalico delle mura della città, cosa ben diversa dagli artisti-writer, fenomeno d’importazione statunitense. Una cosa è l’attività artistica, rappresentata dalla minoranza, altra cosa è il vandalismo. Nella maggior parte dei casi non siamo di fronte a ‘murales’, o espressioni d’arte pittorica, ma a scarabocchi, come un tal ‘Salto’ che ha firmato ogni angolo della città, e che ricorda tanto gli animali selvatici che delimitano il proprio territorio con tracce di urina. La prima reazione dello Stato a tale fenomeno si è avuta nel 2008 con il Decreto sicurezza che va però calato sul territorio con interventi di prevenzione-repressione. Secondo le statistiche autori di quegli sfregi alla città sono soprattutto minorenni, o al massimo ragazzi di età inferiore ai 25 anni, sempre di buona famiglia, di classe sociale media, e con un livello di istruzione media-superiore, dunque non è un fenomeno che nasce da un disagio sociale, ma piuttosto giovani che forse cercano l’autoaffermazione. Per contrastare tale tendenza serve un progetto: a Roma sono state adottate ordinanze pesanti con maxi-multe; a Milano è stata istituita una task force anti-imbrattamento con centinaia di denunce e con la creazione di una banca dati con i nomi di tutti gli autori di simili atti vandalici. Ora anche Pescara ha bisogno di adottare iniziative per arginare lo stesso fenomeno, iniziando innanzitutto a ripulire subito le pareti della città imbrattate, coinvolgendo anche i condomini privati; poi occorre istituire un Tavolo tecnico di lavoro con tutte le Forze dell’Ordine per rafforzare la macchina dei controlli e della repressione, coinvolgendo le famiglie e facendo capire ai genitori che se i figli vengono sorpresi a sporcare la città le spese di ripristino graveranno su di loro. Chiediamo poi al Comune di costituirsi parte civile in ogni procedura, ipotizzando anche il divieto di vendita delle bombolette spray ai minori”. “L’ordinanza è già stata firmata – ha ricordato il consigliere Foschi – anche su Pescara dove si sta potenziando la macchina dei controlli, così come a Bologna dove si è scelta la strada della videosorveglianza, mentre la Regione Lazio sta attingendo ai lavori socialmente utili per ripulire le mura. Pescara ha emanato un’ordinanza contro i writer che imbrattano e useremo la tolleranza zero contro i vandali”. “Il confine tra arte e vandalismo non è sempre chiaro – ha aggiunto il consigliere D’Incecco -; nel frattempo il Comune di Pescara ha ricevuto una proposta di Regolamento dalla consigliera della Circoscrizione Castellamare Lucia Zappacosta, un Regolamento che a breve intendiamo portare in Consiglio comunale e con il quale individueremo delle mura cittadine sulle quali consentiremo agli artisti di esprimersi, ovviamente dopo aver presentato una regolare domanda al Comune che eserciterà gli opportuni controlli. Partiremo con mura di proprietà comunale, per poi coinvolgere altri Enti come le Ferrovie o l’Anas”.


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