Toto presidente del Parco, Rossi risponde al ministro Orlando: "Critiche ingenerose"

Il comitato: "Niente ingerenze politiche e logiche spartitorie"

31 Gennaio 2014   15:17  

E' un autentico toto-nomina, quello scoppiato per quanto riguarda l'assegnazione della carica di presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nel contesto del quale sono venute a verificarsi incomprensioni tra l'ex presidente e commissario Giuseppe Rossi ed il ministro all'Ambiente Andrea Orlando.

Nelle ultime settimane sono circolati diversi nomi, i più gettonati dei quali sono quelli di Carlo Alberto Graziani, docente all’Università di Siena, Giovanni Potena, ex comandante provinciale di Isernia della Forestale e responsabile dell'Ufficio territoriale per la Biodiversità, Domenico Neri, ex sindaco di Pescasseroli e già vice presidente del Parco, e Antonio Carrara, attuale commissario della Comunità montana peligna.

Tra i nomi, invece, non si ha traccia di quello di Rossi, il cui atteggiamento è stato oggetto di critiche da parte del ministro Orlando, che ha definito l'atteggiamento dell'ex presidente "poco dinamico e determinato nella gestione dell'Ente".

Critiche che Rossi non ha gradito, ed alle quali ha inteso controbattere. "Premesso che il ministro Orlando può nominare presidente del Parco chi vuole, motivandone le ragioni, ritengo alcuni riferimenti alla mia persona ed al mio lavoro ingenerosi ed imprecisi" - ha affermato l'ex presidente - "poiché dimostrano un'inappropriata conoscenza della realtà del Parco e dell'amministrazione dello stesso".

Il nome di Rossi, al contrario, è stato suggerito allo stesso Orlando insieme a quello di Graziani dal movimento spontaneo guidato dal professor Luigi Piccioni, che nel corso di un incontro col ministro ha espresso la propria "contrarietà ad ingerenze politiche ed a qualsiasi logica spartitoria dell'area".


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