Totore Straccetta, il boss in affari nell'Abruzzo isola felice

17 Febbraio 2011   10:17  

"Siamo allarmati a tutto. Pronti con le armi a tutto". Ha detto ieri il procuratore distrettuale antimafia dell'Aquila, Alfredo Rossini, a margine della conferenza stampa indetta per ufficializzare l'operazione antidroga dei carabinieri di Pescara che ha visto tra gli arrestati un affiliato della Camorra, Salvatore  Puccinelli, agli arresti domiciliari a Montesilvano (Pescara), ribadendo l'attenta vigilanza della procura antimafia dell'Aquila "contro i mafiosi che vengono e si stanno stabilendo in Abruzzo, non con una struttura militare, ma per creare una situazione di sfruttamento delle conseguenze delle attivita' mafiose da altri posti".

Dei quindici già arrestati, 9 sono residenti in Abruzzo e 6 in Campania. In Abruzzo: Salvatore Puccinelli (55 anni); Angela Savarese (55); Ciro Puccinelli (22); Rudy Apetino (29); Luca Sanna (36); Sergio Morelli (34); Giovanna Fatigati (39); Walter Adorante (39); Simone Neri (32). In Campania: Antonio Cozzolino (46); Rosa Ciotola (42); Assunta Cozzolino (27); Antonino Forte (28); Francesco Pisa (35); Nunzia di Napoli (35).

E l'inchiesta deve però allarmare perchè il protagonista è tal Salvatore Puccinelli, alias "Totore Straccetta", 55 anni, boss della camorra, capo riconosciuto dell'omonimo clan del rione Traiano di Napoli e che qui aveva in Abruzzo stabilito la sua base operativa dello spaccio di droga, stringendo pericolosissime alleanze con personaggi come Balo, di Cappelle, rom con una solida carriera criminale alle spalle, già in affari con gli albanesi.

Il boss si era trasferito in Abruzzo con la moglie Angela Savarese, 55 anni, e il figlio Ciro Puccinelli, 22 anni. I tre avevano creato un'associazione a delinquere, con tanto di capi e gregari, ognuno con i propri compiti e il proprio ruolo, finalizzata a commettere una serie indeterminata di delitti: provvedevano al reperimento, alla detenzione, al trasporto continuativo e alla cessione costante di ingenti quantitativi di cocaina, in arrivo da Napoli, per venderla nelle province di Pescara e Teramo attraverso un sodalizio subordinato e strettamente collegato all'organizzazione.

A carico di Puccinelli c'è una sentenza di condanna per associazione di tipo mafioso, pena definitiva con scadenza nel 2051, passata in giudicato e sospesa per le precarie condizioni di salute dell'uomo.

La camorra di Totore  Straccetta era più o meno invisibile. Con i suoi uomini non esercitava un controllo militare del territorio, ma si stava infiltrando nel tessuto sociale ed economico abruzzese, espandeva la sua influenza, le reti relazionali perchè la cocaina è spesso un cavallo di Troia che consente ai clan di espugnare e assumere il controllo della politica e dell'economia locale.

Totore è ora in carcere, ma l'attenzione deve resta altissima.

Rossini ha ricordato che "loro cercano i posti dove e' piu' facile lavorare. L'Abruzzo e' un posto 'forte e gentile', non immaginava che ci fossero tanti mafiosi in giro, pero' adesso glielo facciamo sapere e quindi staremo piu' attenti. Quando fini' per fortuna il terremoto - ha aggiunto - dicemmo adesso ci stiamo preoccupando per quelli che sono morti, ma domani ci dovremo preoccupare per le invasioni delle organizzazioni criminali che cercheranno di prendere questi quattro soldi, se questi quattro soldi verranno, che servivano per la povera gente che ha perso la casa.

Purtroppo e' stato cosi' ed e' cosi'. Questa situazione di spostamento di mafiosi veri e propri che arrivano qui con altre finalita' e si vogliono stabilire qui controllando economicamente il territorio - ha concluso il Procuratore capo della DDA dell'Abruzzo - ha bisogno di essere affrontata immediatamente e con rigore. Speriamo che con la dura opposizione delle forze dell'ordine se ne vadano a lavorare da qualche altra parte"


Galleria Immagini

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore