Tracollo del Teatro Stabile d'Abruzzo nel ranking FUS: fanalino di coda tra i teatri italiani

20 Settembre 2024   17:06  

Il Teatro Stabile d'Abruzzo, un tempo fiorente sotto la direzione di Gigi Proietti, oggi segna un preoccupante declino nel ranking FUS.

Il Teatro Stabile d’Abruzzo (TSA) ha subito un duro colpo nel più recente ranking del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), pubblicato dal Ministero della Cultura per il triennio 2022-2024. Con un punteggio complessivo di appena 14,10, il TSA si posiziona come il fanalino di coda tra i teatri stabili italiani, segnando un declino preoccupante per una realtà che un tempo rappresentava uno dei punti di riferimento culturali del paese. Particolarmente grave è il punteggio di 0,10 assegnato per lo "Sviluppo, creazione e partecipazione a reti nazionali e internazionali", evidenziando la scarsa capacità di inserirsi in reti collaborative fondamentali per il settore teatrale contemporaneo.

Dal massimo splendore al declino: il contrasto con il passato glorioso

Il tracollo del TSA brucia ancora di più se messo a confronto con il suo passato glorioso. Il Teatro Stabile d'Abruzzo visse il suo periodo di massimo splendore tra gli anni '70 e '80, grazie alla collaborazione con il grande Gigi Proietti. Proietti, tra i più celebri interpreti e registi del teatro italiano, collaborò inizialmente come attore e regista per poi assumere la direzione artistica dell'Ente nel 1988. In quegli anni, il TSA era al centro della vita culturale italiana, offrendo produzioni innovative e di alto livello artistico, riconosciute a livello nazionale.

Oggi, invece, il teatro sembra lontano da quel prestigio. Mentre altre realtà, come il Teatro Stabile dell’Umbria e il Teatro Stabile di Catania, hanno ottenuto valutazioni superiori a 21 e 22, confermandosi protagonisti dinamici del panorama teatrale, il TSA fatica a ritrovare la sua centralità, con una gestione che appare incapace di sfruttare le opportunità offerte dalla collaborazione con reti nazionali e internazionali.

Confronto con altre realtà italiane: il divario si allarga

Il confronto con altri Teatri Stabili d’Italia rende ancora più evidente la crisi del TSA. Mentre teatri come quelli di Umbria e Catania hanno dimostrato una forte capacità di innovazione e partecipazione a reti collaborative, il TSA si trova isolato, senza progetti di respiro internazionale né partnership che possano rilanciare il suo ruolo nel panorama teatrale. Questi teatri hanno saputo consolidare la loro presenza grazie a coproduzioni, festival internazionali e una politica culturale orientata all’espansione, ottenendo punteggi che riflettono una strategia vincente e lungimirante.

Il punteggio del TSA rappresenta un chiaro segnale di mancanza di progettualità, una debolezza che rischia di pregiudicare ulteriormente l'accesso a risorse fondamentali per il settore. L'incapacità di inserirsi in reti più ampie priva il teatro di occasioni preziose per accedere a fondi e visibilità, aspetti ormai imprescindibili per ogni teatro stabile che voglia mantenersi competitivo.

Le radici del declino: mancanza di innovazione e apertura internazionale

Alla base di questo declino, c’è la mancanza di progetti innovativi e di una strategia chiara per promuovere la partecipazione a reti nazionali ed europee. Il TSA appare in ritardo rispetto alle nuove esigenze del mondo teatrale, dove la cooperazione internazionale e la partecipazione a bandi europei sono fattori chiave per ottenere fondi e garantire la sopravvivenza economica e artistica.

Questo scollamento dalla realtà culturale contemporanea rappresenta una grave perdita per il territorio abruzzese, che un tempo poteva contare su un teatro che sapeva dialogare con il pubblico e con le istituzioni culturali a livello nazionale. Oggi, invece, il TSA sembra chiuso in una gestione locale, incapace di aprirsi al confronto e alle sfide del futuro.

Il futuro del TSA: ripensare la strategia

Se il Teatro Stabile d’Abruzzo vuole recuperare il terreno perso, è necessario un ripensamento della sua strategia artistica e della gestione. Occorre puntare su un maggiore coinvolgimento in reti nazionali ed europee, su coproduzioni internazionali e su una progettualità più ambiziosa, che non si limiti al solo territorio locale, ma che miri a rilanciare l'arte teatrale abruzzese a livello nazionale.

La storia gloriosa del TSA sotto la guida di grandi nomi come Gigi Proietti dimostra che il teatro ha le potenzialità per eccellere, ma serve un cambio di passo, che guardi all’innovazione e alla collaborazione come elementi imprescindibili per il rilancio.

In sintesi, il Teatro Stabile d'Abruzzo si trova oggi in una condizione di grave difficoltà. Il crollo nel ranking FUS e il distacco rispetto agli altri Teatri Stabili italiani richiedono interventi urgenti, volti a ripristinare una visione più ampia e inclusiva per far sì che il TSA torni a essere un centro culturale di primaria importanza.

Foto tratte dal profilo facebook dell'Avv. Fausto Corti


Galleria Immagini

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore