Traffico di cocaina a L'Aquila: 24 persone verso il processo

05 Agosto 2013   11:11  

Si sono conlcuse le indagini preliminari dell'inchiesta "Chamaquito", coordinate dal pm Fabio Picuti, su un traffico di cocaina tra il sudamerica e il capoluogo abruzzese.

La Procura si appresta a chiedere il processo per 24 delle 44 persone inizialmente indagate e coinvolte a vario titolo nell’inchiesta che ha ramificazioni anche in Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Marche.

L'indagine, denominata "Chamaquito" (in italiano "ragazzino", soprannome di uno dei corrieri utilizzati) ha avuto inizio nel mese di gennaio 2012. aveva portato al sequestrato complessivo di 7 chilogrammi di cocaina in diverse fasi,
Militari del Nucleo Investigativo di L'Aquila appreso nel corso di specifiche indagini dell'esistenza di soggetti dediti al traffico internazionale di cocaina, hanno avviato una serie di accertamenti che hanno permesso di individuare nella figura di Diaz il maggiore referente. Sono state le svariate richieste di espatrio del giovane ad avere insospettito gli inquirenti.

Gli investigatori hanno anche documentato molteplici pagamenti effettuati tramite il circuito Money Transfer oppure a mezzo di ricariche POSTE PAY, somme derivanti dalle richieste di acquisto di droga.

Per gestire con maggiore facilità le proprie attività criminali, il giovane dominicano si era costituito una base logistica presso un B&B collocato in prossimità della Stazione Termini a Roma per gestire l'importazione della droga, operata con il metodo dell'"ovulazione", mediante l'utilizzo di corrieri viaggianti con vettori aerei sulla tratta Santo Domingo-Spagna-Italia.

Inoltre la base romana, ha consentito di garantire un punto d'appoggio all'arrivo in Italia per permettere il "recupero" dello stupefacente ed il suo confezionamento per il successivo smercio.

La "sede operativa" offriva, inoltre, il vantaggio evidente di essere situata in uno snodo del trasporto pubblico da e per gli aeroporti, consentendo al giovane di utilizzare, per i propri spostamenti, mezzi pubblici, nell'intento di attirare meno l'attenzione.

Almeno nove i viaggi in Spagna contestati al giovane per complessivi 7 kg di droga sequestrata in diverse occasioni e da parte di altre forze di polizia proprio per non far capire che alla "cabina di regia" vi fossero i carabinieri dell'Aquila che oggi hanno eseguito le misure cautelari.

Oltre a Luis Carlos Diaz, coinvolti il 43enne aquilano Luca Cocciolone, titolare di una nota pizzeria, Rocio Primavera Recio Perez, 20 anni, domiciliata a Brescia; Altagracia Disla Flerida, 49 anni, residente all’Aquila; Luis Miguel Gomez Castillo, 37 anni; Juan Bautista Davila Montilla, 45 anni, residente a Roma. Con loro restano indagati anche Genaro Abreu Lopez, 29 anni (Asti); Alessandro Angelini, aquilano di 29 anni residente a Tornimparte; Melenciano Argelis De Los Santos, dominicano residente a Montesilvano; Maria Eduviges Heniquez Disla, 37enne residente all’Aquila; Andy Antonio Sarita Martinez, 27 anni di San Benedetto del Tronto; Antonio Mena De La Cruz, residente ad Asti; Lucero Botero Munar, colombiana di 34 anni residente a Roma; Estefany Yuly Nunez Rodriguez, nata in Svizzera ma residente a Frosinone; Rocco Fabrizio Pelle, 35enne residente a Sassa; Wandeley Peralta De La Cruz, dominicana domiciliata a Roma; Danilo Heriberto Rosario Gomez, anch’egli dominicano residente a Roma; Luis Rigoberto Santos Peralta (Parma); Wilkin Serrano Perez, residente a Roma; Esmeralda Suazo Mendez, 23 anni residente a Pacentro; l’avezzanese di 28 anni Giuseppe Testa; Margarita Vargas, 44 anni residente a Reggio Emilia; il 22enne Fidel Eslayaman Vargas Rosario (Roma); Caterina Vitanostra, 22 anni anch’ella residente a Roma.

 


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