Trasporti, l'Arpa disdice gli accordi sindacali

10 Gennaio 2012   19:57  

«Una decisione che si è resa inevitabile a seguito del peggioramento dei conti aziendali conseguenti al rincaro pesante di alcuni costi, primo fra tutti il gasolio, oltrechè ai minori trasferimenti dei contributi regionali, in misura pari al 10 per cento per un importo di 4 milioni e cinquecentomila euro, e non come risposta all’approvazione della legge sull’azienda pubblica di Tpl». Lo ha detto questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Chieti il presidente dell’Arpa, l’azienda regioanle di trasporto pubblico abruzzese, Massimo Cirulli, facendo riferimento alla disdetta degli accordi aziendali comunicata in data lo scorso 4 gennaio ai rappresentanti dei sindacati di categoria Cgil-Cisl-Uil Faisa e Ugl ed alla Giunta regionale d’Abruzzo, un provvedimento che assottiglierebbe il salario dei dipendenti di un importo oscillante tra i 200 e i 300 euro mensili. «Un centesimo di rincaro del gasolio per noi significa un aumento secco di costi pari a 100 mila euro in un anno- ha detto Cirulli. Anche Amt di Genova e di Ataf di Firenze hanno azzerato i contratti di secondo livello per ragioni legate all’insostenibilità dei costi e per poter garantire il servizio. Per far fronte a tale emergenza – ha concluso Cirulli – poteva essere sufficiente un ritocco delle tariffe, cosi come è avvenuto nel resto d’Italia: una richiesta che la Regione Abruzzo non ha accettato e che ci ha spinti a tale sofferta scelta».


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