"E' troppo comodo cavarsela con un comunicato stampa con cui si mettono le mani avanti, cercando di giustificare preventivamente pesanti ed inevitabili disservizi che ormai si stanno registrando e diffondendo su tutto il territorio regionale servito dall'Arpa".
Lo affermano, in una nota, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Cisal e Ugl.
"Infatti la societa' Arpa e' costretta a tagliare servizi indispensabili che riguardano principalmente il pendolarismo scolastico e lavorativo con le legittime proteste di un'utenza impossibilita' a fruire di un servizio pubblico che - nella maggior parte dei casi - ha gia' pagato attraverso gli abbonamenti.
Sarebbe infinitamente semplice per noi sostenere che da mesi tutto cio' era stato ampiamente previsto.
Non a caso lo scorso 15 ottobre, attraverso una comunicazione formale trasmessa al Presidente di Arpa Cirulli, alla Regione Abruzzo nonche' all'attenzione delle quattro Prefetture provinciali, le Segreterie Regionali dei trasporti - prosegue la nota - avevano segnalato una carenza di personale viaggiante ed una situazione non piu' sostenibile imputabili ad una mole imponente di prestazioni straordinarie.
Su quest'ultimo aspetto che potrebbe pregiudicare finanche le stesse condizioni di sicurezza per lavoratori ed utenza, siamo arrivati anche a prospettare l'intervento dei competenti uffici territoriali del lavoro affinche' effettuino accertamenti specifici sui livelli complessivi ed individuali delle prestazioni straordinarie.
Se i servizi sono saltati, non c'e' da meravigliarsi. I responsabili hanno un nome ed un cognome e sono quegli stessi amministratori che pur essendo a conoscenza dei circa 100 pensionati non rimpiazzati che si sono registrati nell'ultimo triennio in Arpa (33 nel 2010, 30 nel 2011 e i restanti nel corso di quest'anno) hanno ignorato questa cronica carenza di personale addetto alla guida.
Sono quegli stessi amministratori che contrariamente alla loro 'mission' di tutela degli interessi di Arpa, stanno indebolendo la struttura aziendale attraverso accordi con imprese private del settore su direttrici importanti e vitali per il bilancio aziendale.
E' ora - concludono i sindaati - che la politica si occupi di come e' amministrata questa impresa pubblica e si convinca delle motivazioni che ci inducono a sollecitare una riforma dei trasporti che comprenda in primis il riordino delle aziende regionali di tpl".