Trasporti, tutti contro la fuga di Trenitalia dall'Abruzzo

16 Dicembre 2011   19:44  

«C’è veramente da essere sconcertati e demoralizzati. In un contesto già di per sè delicato nel quale incombono ulteriori pesanti tagli al settore, abbiamo assistito, con l’entrata in vigore dei nuovi orari invernali di Trenitalia, ad un’ennesima operazione a danno del nostro territorio in grado di mettere seriamente in discussione l’intero sistema dei trasporti e della mobilità cambiando le abitudini di pendolari, studenti e semplici cittadini abruzzesi che privilegiano il trasporto pubblico e che vorrebbero continuare a privilegiarlo alla luce della situazione ambientale e soprattutto economica che stiamo attraversando».

Durissima nota da parte della Filta-Cgil sui tagli di Trenitalia che riguardano l’Abruzzo. Il sindacato spiega che «i nuovi orari ferroviari penalizzano il centrosud, ma l’Abruzzo e Pescara hanno avuto la peggio». L’operazione di Trenitalia scattata l’11 dicembre scorso «ha colpito il centro sud del paese e che ha come vittime predestinate la Regione Abruzzo e la città di Pescara in modo particolare. L’aspetto tuttavia paradossale è che l’evento sia stato rappresentato attraverso una campagna mediatica promossa dalla stessa Trenitalia, dalla quale emerge o emergerebbe uno scenario diametralmente opposto rispetto a quello che in realtà si è materializzato come un incubo per gli abruzzesi a partire da domenica scorsa».

«Quello che segue – continua la nota – è uno stralcio tratto dal comunicato stampa di Trenitalia che ha accompagnato l’entrata in vigore di questi nuovi orari ». «Tra le novità – annuncia trionfalmente Trenitalia – ci saranno più corse per i Frecciarossa (illustre sconosciuto per l’Abruzzo), i Frecciargento e i Frecciabianca, velocizzando l’offerta sulle direttrici tirrenica e adriatica, saranno riorganizzati i treni notte che consentirà di evitare, con la realizzazione degli hub di Roma Termini e Bologna Centrale, il taglio di questi servizi. E poi ancora si legge sempre dal comunicato »Acquisto online dei biglietti e un portale multimediale che, su tutti i Frecciarossa, consentirà di vedere gratis film, concerti, cartoni animati e news. Modifiche all’offerta del trasporto regionale apportate, regione per regione in risposta a specifiche esigenze espresse dal committente Regione oppure per adeguare il numero e le caratteristiche dei treni alle effettive risorse messe a disposizione dalle singole Amministrazioni Regionali nei contratti stipulati con Trenitalia«. La Cgil ribatte che »Multimedialità sui Frecciarossa? Tenetevelo e ridateci i treni«.

»Premesso che gli abruzzesi rispetto al portale multimediale e alla possibilità di vedere film, concerti ecc su un Frecciarossa che non li riguarda affatto, preferirebbero più semplicemente disporre di un trasporto ferroviario decente, si fa sinceramente fatica a capire se questo comunicato stampa di Trenitalia rappresenti una semplice presa in giro per gli abruzzesi o forse più realisticamente il riassunto propagandistico da parte di un’azienda che annuncia provvedimenti che, seppur veritieri, interessano solo una parte del nostro paese e non riguardano minimamente la nostra realtà regionale dove come è noto, è accaduto tutt’altro«. «Trenitalia, con questa cosiddetta riorganizzazione del servizio, fatta passare per una strana forma di efficientamento dello stesso – prosegue la Filt – ha in realtà riservato alle popolazioni abruzzesi queste sgradite sorprese: 1) l’eliminazione di tutti i treni notturni ricadenti sulla cosiddetta linea adriatica e transitanti sul nostro territorio (con nessun treno in circolazione dalle 18.00 alle 5.00 per spostarsi verso il nord del Paese); 2) la drastica riduzione dei più economici treni intercity resi per lo più poco allettanti per via degli aumenti dei tempi di percorrenza diventati ormai simili ai treni locali di una volta con la beffa di pagarli con la maggiorazione prevista per gli altrettanto famosi treni rapidi di un tempo. Un solo esempio: Treno IC 624 in partenza alle 6.48 da Pescara raggiunge Bologna (distante appena 350km) alle 11.39 dopo 4h e 51 minuti ad una media di poco superiore ai 70km orari. 3) il sostanziale aumento delle tariffe. Sempre prendendo in esame le direttrici verso nord da un giorno all’altro la tariffa minima per un Pescara Milano è passata da 42 a 62,50 (+48,8%) per un Pescara Torino da 44,5 a 69 (+55%) per un Pescara Verona da 28 a 51,75 (+84%) per un Pescara Venezia da 35 a 60,5 (+72%) 4) Ultimo aspetto non inconsistente è la drastica riduzione delle corse dirette cioè quelle che non necessitano di un cambio (quasi sempre a Bologna) che nei casi di Venezia e Verona è diventato obbligatorio su tutte le corse ma anche su Milano e Torino diventa sempre più presente con gli inevitabili sacrifici per l’utenza».

Ecco quindi la stoccata al potere politico: «Ora sarebbe fin troppo facile scagliarsi unicamente su chi governa e amministra attualmente sia la Regione Abruzzo in qualità di Ente Committente che il Comune di Pescara in rappresentanza del Capoluogo abruzzese che ha subito più di tanti altri comuni gli effetti devastanti di questi tagli. Sicuramente le reazioni sia dell’Assessore Regionale Morra che del Sindaco di Pescara Mascia sono apparse davvero poco credibili. Non si può infatti non rimanere esterrefatti nel momento in cui un Assessore Regionale ai trasporti si mostra sorpreso ed incredulo di quanto accaduto aggiungendo che dei tagli non sapeva nulla e che, – a suo dire – erano stati applicati da Trenitalia senza interpellare gli organi politici delle Regioni interessate».

Secondo il consigliere regionale Idv Cesare D’Alessandro «Trenitalia abbandona l’Abruzzo senza garantire servizi essenziali come fa, invece, nelle Regioni del nord e della costa tirrenica fino a Napoli». «Si tratta di un atto di prepotenza inaccettabile che si sta consumando nel più totale silenzio del presidente Chiodi dal quale non registriamo alcuna reazione all’arroganza che sta dimostrando il Gruppo Ferrovie dello Stato», prosegue il dipietrista. «I tagli che riguardano l’Abruzzo violano il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini e denotano il sopruso, unito alla faciloneria della Società pubblica verso tutti gli italiani, perchè si permette di premiare alcuni e di punire altri cittadini. L’Italia dei Valori presenterà una risoluzione urgente alla prossima seduta del Consiglio regionale per impegnare la Giunta e l’Assessore competente ad interessare i due Rami del Parlamento, affinchè venga ristabilita una corretta politica dei trasporti, oggi discriminatoria da parte di Trenitalia.


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