Trenta passi dell'Uovo, trent'anni di teatro e ricerca

02 Aprile 2009   13:42  

Teatro L'Uovo: trent'anni e sentirli  tutti,e intensamente. Scanditi da oltre 80 allestimenti,  6mila recite, in Italia e all'estero, più di un milione di spettatori, tanti laboratori e progetti con le scuole.  Il primo di quei trenta passi fu mosso da tre giovani studenti universitari, Maria Gianbruno, Totò Centofanti e Antonio Massena. Era il lontano 1978, quando L'Aquila, parola di Paolo Grassi, il fondatore con Giorgio Strehler del Piccolo di Milano, vibrava di grande fermento culturale. Curioso canovaccio: il  trentennale de L'Uovo, al palazzo della Regione si è celebrato nelle stesse ore in cui si sta procedendo a definire i dolorosi tagli dei finanziamenti pubblici per le associazioni e istituzioni culturali abruzzesi .
Ebbene l'Uovo rappresenta un esempio, ha spiegato il presidente del consiglio Nazario Pagano, di come si possa raggiungere altissimi livelli anche con budget tutto sommato modesti.

Spiega il direttore Antonio Massena: "Abbiamo operato dei tagli per far fronte ai minori contributi pubblici e portare il bilancio di quest'anno in pareggio. Il personale a tempo indeterminato e' stato messo in part-time con un taglio del 30 percento dello stipendio e abbiamo decurtato le spese di produzione ed editoriali in una misura fra il 25 e il 50 percento". Le realta' culturali, sottolinea il presidente de L'Uovo, Ezio Rainaldi, "non hanno bisogno dell'assistenzialismo, ma di essere affiancate per portare avanti con le istituzioni pubbliche un progetto culturale che puo' e deve vederci coinvolti come imprenditori".
In occasione del trentennale è stato presentato un volume che ripercorre con parole e immagini la storia dell'Uovo e che si sofferma sugli spettacoli Antro degli orrori, Metamorphoses, Stanze del vino, una trilogia che indica il percorso di chissà quanti altri passi.



STORIA DELL'UOVO

Più di 70 allestimenti con oltre cinquemilacinquecento recite in Italia e all'estero (Cina, Francia, Lussemburgo, Svizzera, Ungheria) per oltre un milione di spettatori materializzano compiutamente, ancorché con la fredda sintesi dei numeri, i trenta anni di impegno produttivo della Associazione Teatrale L’Uovo Onlus.
Costituito a L’Aquila nell’agosto del 1978, L’Uovo ha promosso in Abruzzo lo sviluppo di un organico servizio teatrale per le nuove generazioni, cui assicura stabilità e continuità, svolgendo le attività di ricerca, produzione, programmazione, promozione e formazione proprie del suo status di Teatro Stabile di Innovazione, attribuitogli nel 2000 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che fin dal 1990 lo aveva riconosciuto “organismo stabile per l’infanzia e giovani”.

Ampi e unanimi sono stati i consensi di pubblico e di critica per la produzione artistica e per il complesso delle attività di istituto de L’Uovo con attestati e riconoscimenti di prestigio quali il Premio Antifavola (Roma 1986), il Prix du Jeune public (Alès 1986), il Biglietto d'oro Agis-Minerva (Parma 1993/94).

Il successo, che ha coronato ogni volta le scelte produttive de L'Uovo, attento propugnatore di una precisa e motivata linea di ricerca e di sperimentazione drammaturgica, è via via cresciuto mercè gli esiti più che positivi della felice combinazione fra azione scenica, immagini in movimento, suono e luce.

L’Uovo, d’altra parte, nel suo lungo percorso artistico non ha mai mancato di riferire e collegare l’evento teatrale alla quotidianità della creazione e della fruizione artistica e letteraria nelle sue diverse forme e al tessuto connettivo della tradizione culturale e del patrimonio architettonico/ambientale (Percorsi teatrali nei musei d’Abruzzo).

L’Uovo, infatti, segue fin dalla costituzione un preciso indirizzo di ricerca e creazione imperniato sulla integrazione di forme e linguaggi diversi in funzione di un rinnovamento dello spettacolo teatrale, che non ne riduca ma, al contrario, ne esalti la originaria ed esclusiva ritualità, valorizzandone nel contempo la potenzialità di vettore di emozioni autentiche (Le stanze del vino).

L’Uovo ha sempre profuso un impegno particolare nella educazione e nella formazione teatrale dei giovani, privilegiando un solido rapporto di collaborazione con l’istituzione scolastica e con l’università, dispiegato nell’insieme del tessuto sociale (orientamento professionale per ragazzi delle aree penali interna ed esterna, percorsi teatrali con detenuti, formazione artistica e integrazione per diversamente abili) e sviluppato attraverso la concretezza di progettualità e programmi pluriennali.


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