Tribunali Avezzano e Sulmona, Consiglio notarile contro la soppressione

19 Gennaio 2012   11:38  

Il consiglio notarile dei distretti riuniti di L'Aquila, Sulmona ed Avezzano nella riunione del 15 dicembre scorso ha adottato una delibera nella quale ha inteso esprimere solidarietà al pubblico utente, agli ordini professionali, ai magistrati ed a tutto il personale giudiziario per la paventata soppressione dei Tribunali di Avezzano e Sulmona.

"I criteri generali dettati dal Decreto 138/2011 per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli Uffici Giudiziari - spiega il presidente distrettuale Vittorio Altiero - sono legati essenzialmente alla entità demografica, al carico giudiziario degli uffici, all'alto tasso di criminalità della zona.

Tali criteri, di carattere ovviamente generale, mal si conciliano con la specificità delle aree geografiche e morfologiche del territorio abruzzese, caratterizzato da vaste zone montane che rendono difficile il collegamento con il Capoluogo.

Basti pensare che da Castel di Sangro occorrono tre ore nell'unico collegamento diretto fornito dalle Autolinee Regionali (ARPA) su ruote che consente di partire alle ore 6,45 per giungere a L'Aquila alle 9,45, mentre l'unico collegamento diretto per il rientro è fissato alle 12,15. Le udienze attualmente terminano non prima delle ore 14,00, previsione da considerare ottimistica alla luce della eventuale concentrazione dei Tribunali.

E comunque tutto il territorio interessato è mal collegato , essendo state abolite negli anni importanti tratti su rotaie ed essendo state affidate unicamente al collegamento su ruote aree interne interessate da nevicate invernali.

Nè l'accorpamento di porzioni di territorio a circondari limitrofi appare una soluzione accettabile, posto che in taluni casi comporterebbe l'accorpamento di aree geografiche ad altra Regione.

L’esigenza di risparmio di spesa per lo Stato - aggiunge Altiero - non può giustificare lo sradicamento culturale di una Regione e l'enorme aggravio di spesa per i cittadini che si troverebbero ad accollarsi i maggiori oneri di un giudizio decentrato nel Capoluogo, sia con riguardo agli spostamenti e sia con riguardo alla necessità per gli avvocati di domiciliarsi presso studi aquilani. Ma il risparmio per lo Stato sarebbe comunque illusorio, almeno nell'immediato: tutto il personale di entrambi i Tribunali di Avezzano e Sulmona andrebbe applicato presso altri uffici giudiziari.

Il Tribunale di Avezzano regge un carico giudiziario molto rilevante , abbracciando un'area di competenza molto vasta, con alta concentrazione di attività commerciali ed industriali.

Il Tribunale di Sulmona, pur con un ruolo giudiziario minore, copre un'area nella quale, oltre ad essere presente un carcere con zone di massima sicurezza, sono presenti zone a carattere quasi esclusivamente montano, con enormi carenze infrastrutturali, pur non dimenticando l'alta vocazione turistica e la vicinanza ad altre Regioni con alto tasso di criminalità organizzata.

L'ultima considerazione è legata alla città di L'Aquila ed al terremoto del 2009.

Le attività del tribunale del Capoluogo sono riprese a pieno regime ma in una sede provvisoria nella quale appare sicuramente poco agevole convogliare la mole di lavoro proveniente dagli altri due Tribunali minori.

Nè la situazione viaria appare migliore, allo stato, di quella logistica poichè l'accesso alla città è complicato dal traffico legato alla concentrazione del flusso di veicoli proprio nelle zone in cui oggi sorge il tribunale .

Per tutto quanto sopra esposto, appare chiaro che la scelta del concentramento nell'unica sede del Capoluogo, con la soppressione dei Tribunali di Avezzano e Sulmona, non sarebbe vantaggiosa per nessuno".


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