Tributo a Selva Piana a Nicola Di Teodoro, poeta e scrittore d´A

03 Settembre 2007   16:21  
Abbracci, sorrisi, applausi e una commozione generale hanno accompagnato ieri sera i festeggiamenti in onore di Nicola Di Teodoro, altrimenti detto “il poeta d’Abruzzo in Venezuela”, autore di numerosi testi sull’emigrazione come “Angelo, l’emigrante triste”, ma anche di poesie e racconti come il suo ultimo lavoro “Fàbulas, suenos y realidades”. Lo scrittore italo-venezuelano, rappresentante del Cram Regione Abruzzo in Venezuela, è stato accolto nella cornice del ristorante “Borgo Spoltino” a Selva Piana (Te), da numerosi amici emigrati come lui in America latina, dai suoi compaesani di Loreto Aprutino (Pe), nonché dal presidente del Cram, Donato Di Matteo e dal sindaco di Castellalto, Gabriele Ruggeri e da Nello Collevecchio, rappresentante del Cgie in Venezuela, anche lui abruzzese di origine. Era presente pure Amedeo Di Lodovico, imprenditore abruzzese a Caracas, dove ricopre pure prestigiosi incarichi nella Camera di commercio italo-venezuelana, co-editore del quotidiano "La Voce d´Italia" e neopresidente della Fondazione "Abruzzo solidale" che, su iniziativa del Cram e dell´Assessorao alla Sanità della Regione, sta realizzando a Caracas il Centro di prima accoglienza sanitaria per gli abruzzesi indigenti. Non sono mancati i ricordi della giovinezza passata tra le colline abruzzesi e dei difficili momenti che hanno accompagnato l’inizio della nuova vita in un paese straniero che ora è sì una patria, ma nel cuore il primo posto è riservato alla terra natìa, all’Abruzzo, “un mondo distribuito in tutte le nazioni del mondo – per usare le parole di Di Matteo. “Mi sento legato a queste persone che ho conosciuto durante i numerosi incontri del Cram tra le comunità di abruzzesi all’estero – ha aggiunto il Presidente del Consiglio regionale abruzzesi nel mondo – sono fiero di essere dentro il mondo dell’emigrazione. Grazie per tutto quello che fate". Ideatore dei festeggiamenti è stato Nicola Ciammaricone (anche lui nel Cram per il Venezuela), grande amico di Di Teodoro ed emigrato come lui in Venezuela tanti anni fa. "Il grande calore umano che ci accoglie ogni volta che riusciamo a tornare nella nostra terra natìa – ha detto Ciammaricone – è la dimostrazione della nostra esistenza dall’altra parte dell’Italia, dove c’è un altro Abruzzo”. “La vita dell’emigrante è piena di contrasti – ha sottolineato Di Teodoro - tra cui quello di sentirsi estranei nel proprio paese di origine, ecco perché nei miei racconti si avverte sempre quel sottile velo di tristezza che accompagna la figura dell’emigrante”. Collevecchio ha ricordato che sono soprattutto gli abruzzesi emigrati in Venezuela che hanno fatto molto, lascia tracce evidenti, per i loro paesi natii "e se oggi il Governo pensa di concedere un assegno di solidarietà per chi, emigrato, non ha avuto fortuna, è un riconoscimento che l´Italia deve agli italiani nel mondo che tanto hanno fatto per farla risorgere e prosperare dalle macerie della Guerra". (Nella foto da sinistra: Nicola Di Teodoro, Gabriele Ruggeri, Amedeo Di Lodovico, Donato Di Matteo e Nicola Ciammaricone) Valentina Tenaglia

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