Truffa alle Assicurazioni: Coinvolti Avvocati, Medici e Infermieri

23 Luglio 2024   10:10  

Un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Chieti ha rivelato una vasta rete di truffe assicurative che coinvolge avvocati, medici e infermieri. In totale, sono 76 gli indagati, con 14 provvedimenti cautelari eseguiti da polizia e guardia di finanza. Le misure includono arresti domiciliari, divieti di esercitare la professione e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il Sistema di Truffa

L'inchiesta ha portato alla luce un sistema ben organizzato di falsi incidenti stradali creato per ottenere risarcimenti assicurativi per lesioni inesistenti. Le compagnie assicurative hanno pagato complessivamente circa 1,5 milioni di euro in risarcimenti fraudolenti. Gli indagati simulavano incidenti mai avvenuti o manipolavano le circostanze degli eventi per ottenere ingenti somme di denaro.

Le Misure Cautelari

Il Gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, ha emesso ordinanze di custodia cautelare per 14 persone, tra cui medici, avvocati, un assicuratore, un infermiere e un tecnico di radiologia. Le misure includono:

  • Arresti domiciliari
  • Divieto di esercitare le professioni mediche, sanitarie e legali
  • Obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria

La Scoperta del Sistema Fraudolento

L'indagine è stata avviata dopo l'analisi di numerosi atti relativi a incidenti stradali, molti dei quali si sono rivelati essere simulati. La polizia e la guardia di finanza hanno scoperto che una rete criminale operava nella provincia di Chieti, specializzata in truffe assicurative. Il danno accertato per una sola compagnia assicurativa ammonta a 1,5 milioni di euro.

I Dettagli dell'Inchiesta

La conferenza stampa tenuta dal procuratore capo della Repubblica di Chieti, Giampiero Di Florio, ha fornito ulteriori dettagli sull'operazione. Presenti anche il questore vicario Laura Pratesi, la dirigente della Squadra Mobile Nicoletta Giuliante, il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale della Finanza, e il tenente colonnello Giovanni Saviello, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria.

L'indagine ha avuto inizio dopo la scoperta di un'anomala movimentazione su una Postepay intestata a una donna disoccupata che aveva ricevuto un accredito di 100.000 euro derivante da un risarcimento danni. I sospetti sono stati confermati da numerosi prelievi in contanti e spese in sale da gioco, anche all'estero, nonché da movimenti sospetti su conti correnti di persone già segnalate per attività anomale.

Le Accuse

Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi assicurative, sostituzione di persona, delitti di falso e furto aggravato. La rete criminale ha ottenuto ingenti e ingiusti profitti, coinvolgendo vari soggetti compiacenti per inscenare i falsi sinistri.

L'inchiesta continua e potrebbe rivelare ulteriori dettagli su questa complessa rete di truffe, mentre le autorità lavorano per assicurare alla giustizia tutti i responsabili.


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