Truffa bollette: sequestrate 72 agenzie di poste private in tutta Italia

Sotto sequestro un conto corrente a L'Aquila

20 Marzo 2013   09:24  

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno sequestrato 72 agenzie di poste private in tutta Italia e 180 conto correnti privati, utilizzati per il deposito delle somme consegnate dagli utenti. 

Il sequestro è stato effettuato per violazione al Testo Unico delle Leggi Bancarie.

Il provvedimento e' stato disposto in via d'urgenza dalla Procura della Repubblica di Palermo nell'ambito di un'inchiesta su frode ai danni degli utenti che pagavano bollette e altri servizi nelle agenzie senza che le somme venissero poi effettivamente canalizzate ai creditori. 

La Guardia di Finanza con pochi controlli ha scoperto che le agenzie a cui si erano rivolti i malcapitati utenti avrebbero potuto spedire soltanto lettere o pacchi e non gestire i bollettini postali, perché è necessaria un'apposita autorizzazione della Banca d'Italia e l'iscrizione ad un albo.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Palermo Paolo Guido, hanno verificato che quella specifica autorizzazione manca anche a tante altre agenzie, inserite in due network nazionali, "Servizi postali" e "Posta più".

In questo modo, molte persone convinte di aver saldato si sono viste tagliare per morosita' le forniture di luce, acqua e gas.

I sigilli sono scattati anche per i server centrali dei due network e per i conti correnti utilizzati per il deposito delle somme consegnate dagli utenti.

Denunciati per truffa, appropriazione indebita e abusiva attivita' di prestazione di servizi di pagamento i titolari di due network di Poste Private, cui fanno riferimento le agenzie, con sede nelle provincie di Palermo, Messina, Catania, Trapani, Agrigento, Roma, Macerata, Lecce, Reggio Calabria, Modena.

Coinvolte nell'operazione anche L'Aquila dove La Guardia di Finanza della provicnia dell'Aquila ha posto sotto sequestro un conctocorrente.

Sono state sequestrate tutte le apparecchiature utilizzate per le operazioni finanziarie presso i franchisee, i server centrali.

Dalle diverse denunce delle vittime presentate in questi mesi alla Guardia di Finanza di Palermo, l'indagine "Lost pay" si e' sviluppata approfondendo l'effettiva legittimazione della diffusa rete di franchising di poste private a esercitare l'attivita' raccolta di denaro e i conseguenti servizi di pagamento, compresi quelli dei bollettini postali, che sono per legge affidati, in via esclusiva, agli operatori iscritti in uno speciale albo istituito presso la Banca d'Italia. Secondo quanto emerso, le agenzie oggetto del sequestro svolgevano i servizi di pagamento in maniera totalmente abusiva.

Sebbene in possesso dei contratti di franchising con i network di riferimento e dell'autorizzazione ministeriale, non avevano anche quella per i servizi di pagamento, ne' erano iscritte nell'apposito albo o affiliate a societa' autorizzate dalla Banca d'Italia.

Solo uno dei network sottoposti a sequestro ha movimentato, in 18 mesi circa 30 milioni di euro, riferiti, per lo piu', ad operazioni effettuate da ignari cittadini che hanno subito, poi, a causa di bollettini risultati non pagati la sospensione di acqa, energia elettrica, riscaldamento, o contenziosi per la riscossione di tributi o delle sanzioni.

Sono al vaglio della Procura della Repubblica di Palermo numerosissime transazioni finanziarie effettuate tramite di alcune delle agenzie sottoposte alle indagini e che avrebbero favorito la movimentazione di grosse somme di denaro in violazione degli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio in materia di segnalazione di operazioni sospette.

 


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