Truffa con il miraggio di guadagni facili, condannati collaboratori di Florindi

Erano accusati di aver commesso truffe ai danni di decine di persone per circa 9 milioni di euro insieme al loro datore di lavoro, prospettando loro facili guadagni, e come lui sono stati condannati.

E' giunta a conclusione ieri la vicenda giudiziaria riguardante le otto persone, tra parenti e collaboratori, accusate di aver contribuito a perpetrare la presunta attività illecita di Lorenzo Florindi, l'ex promotore finanziario arrestato nel 2009 per truffa e frode informatica, e che nel 2011 ha patteggiato una pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione.

La sentenza, pronuciata dal giudice Sergio Casarella, ha visto la condanna delle due più strette collaboratrici di Florindi, Maria Grazia Spinozzi e Bernadette Buccione, entrambe residenti a Montesilvano e condannate rispettivamente a un anno e a dieci mesi di reclusione per truffa, mentre Lorenzo Di Paolo, a processo con l'accusa di aver violato il sequestro della procura dei moduli Mediolanum, è stato assolto "per non aver commesso il fatto".

Florindi e le sue collaboratrici, insieme ad alcuni parenti stretti dell'ex promotore, avrebbero ingannato decine di clienti ricevendo da ciascuno di essi somme che potevano arrivare sino al milione di euro, in cambio della promessa di investimenti sicuri con interessi garantiti del 10-15%. Tra le vittime del sistema che essi avrebbero escogitato la giuria ha riconosciuto anche il parroco di Rapino, don Roberto Miccoli, che dovrà essere risarcito di 50.000 euro dalla Buccione, ed una giovane coppia pescarese, che beneficerà di ben 850.000 euro di pena pecuniaria inflitta alla Spinozzi.

Sono invece finite in prescrizione la maggior parte delle presunte truffe, ed oltretutto, secondo la Guardia di Finanza, che si occupò a suo tempo dell'indagine, solo 10% del denaro accumultao da Florindi e dai suoi collaboratori sarebbe stato recuperato, mentre il rimanente non si è riusciti a rintracciarlo.