C'e' pure la violazione dell'articolo 97 della Costituzione, quello del principio dell'imparzialita' di trattamento della pubblica amministrazione, tra i capi d'imputazione contestati a sedici persone, tra sindaci, pubblici amministratori, vigili urbani e avvocati, rinviati oggi a giudizio dal gup del Tribunale di Vasto (Chieti), Anna Rosa Capuozzo.
Sarebbero i responsabili della cosiddetta truffa dell'autovelox, l'apparecchio sistemato lungo la Fondovalle Trigno e non adeguatamente segnalato, che dal 2009 ha colpito decine di automobilisti, costretti a pagare salate contravvenzioni. Molte delle quali poi annullate dopo i ricorsi al giudice di pace.
Secondo il giudice, che ha fissato il processo il 17 gennaio prossimo a Vasto, sono fondate le ipotesi della procura, pubblico ministero Francesco Prete: associazione per delinquere, truffa, peculato e, come detto, violazione della Costituzione.
Nel corso delle indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Atessa (Chieti), alcune intercettazioni telefoniche relative a conversazioni tra gli indagati, avrebbero confermato i sospetti del comitato Pro Trignina, con sede a San Salvo (Chieti), che fece scattare l'inchiesta. Il dubbio era che, per far cassa, diversi comuni del Chietino facessero un uso non corretto dell'autovelox in danno degli automobilisti.