Truffa "fondi Giovanardi", Traversi e Cavaliere a telefono: "Incassiamo i soldi e tagliamo la corda"

23 Settembre 2011   15:53  

Fabrizio Traversi e Gianfranco Cavaliere avrebbero cercato di ottenere 12 milioni di euro dei fondi Giovanardi, poi ridotti a 3 milioni, attraverso "una serie di artifici e raggiri ai danni di  innumerevoli soggetti privati e istituzionali". E' uno dei passaggi contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal giudice Marco Billi e notificata ai due principali accusati dell'inchiesta "Attenti a quei due". Del resto sarebbe stato lo stesso dipendente della presidenza del Consiglio dei ministri, Fabrizio Traversi, a definirle "operazioni corsare", in una conversazione telefonica con il presunto complice, il medico aquilano Gianfranco Cavalierere, intercettata dai Carabinieri nell'auto di quest'ultimo.

"Noi incassiamo e spariamo", disse ancora Traversi, rivolgendosi al  36enne medico aquilano. Il gip Marco Billi, ha dunque recepito la richiesta di arresti domiciliari presentata dal pm Antonietta Picardi.I due avrebbero raggirato le loro vittime mediante "mendaci informazioni sulle finalità della onlus Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo e di altre associazioni e fondazioni".  L'accusa a loro carico è di concorso in tentata truffa aggravata continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Nel provvedimento vengono citate anche le altre società del sistema, che gli inquirenti ipotizzano sia stato creato dagli arrestati: "L'Aquila Città Territorio, Eurispes Abruzzo, Cepia Manlio Germozzi, L'Aquila Ricerche Scarl". Nominate anche "altre realtà non a fine di lucro": "Apieuromed Onlus, Diquamont Scarl". Secondo gli investigatori, il giochetto è stato tentato con il concorso di due altri indagati: Silvano Cappelli, quale "capofila di altri sindaci" e soggetto proponente il progetto denominato "L'Aquila Città Territorio", e Nicola Ferrigni, presidente di Eurispes Abruzzo che, secondo l'accusa, avrebbe avuto il ruolo di reperire stagiste che avrebbero lavorato gratuitamente mentre il loro compenso finiva nelle tasche degli indagati. Il tentativo di truffa, sempre secondo l'ordinanza, non è riuscito per ragioni estranee alla volontà dei presunti truffatori: la reazione del Comune dell'Aquila, la diffidenza dei componenti regionali e altre motivazioni oggettive. Quanto al sindaco di San Demetrio né Vestini, Silvano Cappelli, è accusato di falsità ideologica continuata commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo l'ordinanza, "abusando della propria qualifica di sindaco, attestava falsamente partenariati istituzionali e professionali nel progetto denominato 'L'Aquila Città Territorio", ai fini del tentativo di truffa. Invece l'ex assessore regionale e provinciale Mimmo Srour, secondo gli inquirenti sarebbe estraneo alla truffa, ma risulta coinvolto nell'inchiesta in quanto, nel suo breve periodo nell'attuale Giunta provinciale con delega alla Ricostruzione, ha fatto aderire l'Ente alla fondazione con una procedura ritenuta "dubbia" dalla Procura.

Regista del sistema sarebbe comunque Fabrizio Traversi, che in diverse intercettazioni telefoniche con vari interlocutori, aveva l'abitudine di ribadire: "i soldi sono i miei perché sono di Palazzo Chigi", vantandosi di aver già compiuto operazioni analoghe: "è il terzo terremoto che mi faccio", con riferimento a Molise e Marche.  Nelle intercettazioni che compaiono nelle 150 pagine della ordinanza i due millantano conoscenze politiche di livello nazionale, oltre all'appartenenza a logge massoniche, tra cui il Grande Oriente d'Italia. Questo per fare presa sugli interlocutori, soprattutto sui sindaci protagonisti della presentazione dei progetti e delle istanze di finanziamento. Non a caso, ai due viene contestato il reato di millantato credito, oltre al tentativo di truffa ai danni dello stato e tentativo di estorsione. A Traversi è stato contestato anche il peculato. Nell'ordinanza, il Gip, nell'indicare le istituzioni offese, tra cui la Regione Abruzzo e il commissariato per la ricostruzione, conclude che si ritiene che "parte offesa sia tutta la popolazione dell'area del cratere".


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