Truffa ricostruzione, il sindaco di Torre dè Passeri si difende

05 Maggio 2011   14:06  

"Non vedo l'ora di chiarire al più presto la mia posizione, intanto passo il tempo qui in comune a svolgere come meglio posso il mio incarico di primo cittadino". Antonello Linari, sindaco in quota Pd,  ostenta tranquillità dopo l'indiscrezione apparsa oggi sugli organi di stampa circa un suo coinvolgimento nell'inchiesta della Guardia di Finanza al Comune di Torre dè Passeri.

La ricostruzione dei fatti: al termine dell'ennesimo interrogatorio nei confronti del dirigente comunale Paolo Arditi, ascoltato sabato scorso dal Pm Gennaro Varone nell'ambito dell'inchiesta che il 14 marzo scorso fece scattare le manette nei suoi confronti, per il figlio Giuseppe ed altre cinque persone, tra cui 4 imprenditori, sarebbero emerso elementi nuovi e talmente interessanti da indurre gli agenti della Guardia di Finanza di Pescara coordinati dal colonnello Mauro Odorisio a tornare ieri in Municipio per acquisire documenti relativi al sistema dei Lavori Pubblici. Non solo, ma una perquisizione é stata eseguita anche nell'abitazione dle sindaco, anche in questo caso obiettivo dei baschi verdi era quello di recuperare documentazione relativa ad appalti concessi. In particolare l'attenzione si sarebbe concentrata su alcuni appalti tra il 2006 ed il 2007 per i quali, secondo l'accusa, il sindaco avrebbe preteso il pagamento di quote da parte di alcune ditte per ottenere delle agevolazioni in sede di affidamento. Gli inquirenti non confermano e non smentiscono la notizia circa l'iscrizione sul registro degli indagati di Linari con l'ipotesi di reato di consussione. L'inchiesta base é nata dalla presunta manipolazione di fatture artatamente gonfiate per ottenere contributi per la ricostruzione post sisma per un danno allo stato di circa 500 mila euro.


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