Tutto riparte dalle 99 cannelle, simbolo dello spirito aquilano

La ricostruzione ha un punto di partenza

19 Gennaio 2010   19:40  

Le 99 cannelle sono, da sempre, il simbolo della città dell'Aquila, e proprio da lì ripartirà questa antica città, tra gli alti e bassi di una ricostruzione difficile, perchè nessuno era preparato ad un evento tragico come quello del 6 aprile scorso.

Non lo erano gli aquilani, i quali diligentemente hanno imparato a convivere, badate bene non a vivere, con le C.A.S.E.. Le vecchie abitazioni non ci sono più, ed è diventato necessario abituarsi alle novità.
L'accogliente focolare domestico è solo un ricordo, sostituito da sistemazioni con "una cucina sfregiata, una credenza coi piedi rotti, un divano letto matrimoniale che non c’è spazio per aprirlo, e l’immancabile infiltrazione d’umidità", come ha scritto Federico D'Orazio nel suo blog.

Nessuno chiedeva una suite imperiale a cinque stelle, ma il giusto, ovvero quello che si deve ad ognuno di loro non in qualità di terremotati, ma di comuni cittadini che pagano le tasse, e vogliono continuare a credere di non esser stati dimenticati dai governanti.
Il popolo dei terremotati continua a seguire i colpi ed i contraccolpi di un terremoto che continua imperterrito a dare scosse tremende stavolta, però, alla stessa dignità delle persone. Una di queste è arrivato dal mancato adempimento alle tante promesse fatte e mai mantenute da un G8, tenutosi nel luglio scorso, durante il quale i potenti del Pianeta avevano promesso soldi per ripartire tutti insieme.

Ma quello che sembrava un sogno bellissimo è rimasto tale, e da queste parti si è capito che da Obama & co. non arriverà proprio un bel niente. L'assestamento è sempre più duro, per chi, come i cittadini del capoluogo abruzzese, ha i piedi ben piantati a terra e, di certo, non hanno aiutato in questo senso i tanti problemi burocratici in cui la città è incappata in questa ricostruzione, come quasi candidamente ammesso dal Presidente Chiodi.

Così come non credo abbia fatto piacere agli studenti fuorisede, categoria già frastornata dalle vittime pagate al maledetto terremoto del 6 aprile, dovere ora pagare affitti a prezzi degni di uno strozzino, per ciò che era e rimane un loro sacrosanto diritto, quello allo studio.

Eppure non credo sia un caso vedere L'Aquila ripartire proprio dalle 99 cannelle. La fonte da cui proviene l'acqua che da lì sgorga è misteriosa tanto quanto quella da cui arriva tutta la forza d'animo presente in ognuno dei terremotati.

Se c'è una cosa insegnata dal sisma è la convinzione nel poter contare solo sulle proprie forze. Dal rimboccarsi le maniche di privati cittadini nascono i consorzi cittadini, unico vero motore funzionante della rinascita.

Si prova a dare nuova vita al tanto amato centro storico, e qualche buon risultato si è già raggiunto. Molto è stato distrutto, ma quello che è scampato alla catastrofe è pronto a rialzarsi aggrappandosi a sè stesso.

Per questo è nato il gruppo facebook "La ricostruzione in Abruzzo" , perchè nessuno meglio di chi vive nei luoghi colpiti può capire e giudicare quanto si sta facendo, vivendo sulla propria pelle le decisioni prese dai governanti e, quindi, nel pieno diritto di poter dire il proprio pensiero, sempre con spirito costruttivo.

Le 99 cannelle sono non solo il simbolo dell'Aquila, ma anche dello spirito indomito dei suoi abitanti. Uno spirito pieno di voglia di ricomincaire, che continua a sgorgare dalla bocca di tutti gli sfollati, e che da queste pagine troverà sempre il giusto spazio.

Il terremoto ha distrutto tutt'intorno, ma la fontana ha subito solo lievi danni, ed è rimasta sempre lì, vigile, a guardare cosa accadrà ora. Vi sembra un caso questo?

 

Francesco Balzano


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