Uccise Monia Di Domenico, la Corte d'Appello gli dimezza la pena e lo condanna a 17 anni

17 Maggio 2019   09:27  

La Corte d'Appello dell'Aquila, ha dimezzato la condanna inflitta Giovanni Iacone, condannato in primo grado a 30 anni di carcere con il rito abbreviato, portandola a soli 17 anni.

Secondo il giudice del Tribunale di Chieti, Isabella Maria Allieri, l’uomo ammazzò la psicologa _ originaria di Corropoli e residente a Pescara _ con «una ferocia inaudita». Non si fermò davanti «alle suppliche» della donna, mostrando «una volontà di infliggere sofferenze aggiuntive con la piena consapevolezza che la vittima fosse ancora viva».

In appello, la condanna è passata da trenta a 17 anni. Sentenza che i familiari della vittima non riescono a comprendere. Durante la lettura verdetto, nell’aula della corte d’Appello, c’era anche Doretta, la madre di Monia.

Iacone, tramite il suo avvocato Emanuela De Amicis, ha presentato ricorso contro la condanna a 30 anni facendo leva, in maniera circostanziata, sulla particolare situazione psicologica da lui vissuta in quel periodo (senza un lavoro e senza una compagna), provando a dimostrare quanto invece la perizia psichiatrica sembrava avere escluso: quel pomeriggio di gennaio, Iacone era in grado di intendere e di volere mentre colpiva Monia per 16 volte con un sasso e con un pezzo di vetro che si staccò dal tavolo andato in frantumi durante una lite improvvisa.

 


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