UdU dell'Aquila e di Teramo: "Gatti si opponga al decreto tagliaborse di studio"

04 Febbraio 2013   13:10  

"Il dimissionario Governo Monti, in questi ultimi giorni sta lavorando nell’ombra cercando di accelerare l'iter per l'approvazione del decreto ministeriale sul diritto allo studio, il quale prevede degli interventi che comporterebbero una drastica diminuzione del numero degli studenti idonei alla borsa di studio.

L’intento del Governo è, da un lato, quello di tagliare il più possibile il numero di borsisti, inasprendo i requisiti di accessibilità, dall’altro quello di diminuire l’importo delle borse. Oltre a questo, che già basterebbe a far capire la gravità della situazione, si aggiungono ulteriori novità: l’eliminazione del bonus, un limite di età per chiedere i benefici e l’abbassamento della soglia di reddito per accedere alla borsa di studio.

Il decreto contiene, inoltre, una discriminazione tra le aree geografiche del Paese: in base alla propria condizione economica, infatti, uno studente vedrà valutate le proprie condizioni a seconda della Regione in cui si troverà a studiare. In poche parole, se per gli studenti del Nord sarà un po’ più semplice ottenere i benefici, per gli studenti del Centro sarà più facile essere considerati “ricchi” e nel Sud Italia sarà ancora più complicato poter ambire ad una borsa di studio. Questo ha delle evidenti ricadute sull’appetibilità degli atenei, non in relazione a peculiarità scientifico-culturali, ma a una mera opportunità di convenienza, rendendo quelli del centro-sud sempre meno attraenti. In altri termini con questo sistema di diritto allo studio uno studente avrebbe una spinta maggiore per optare per un ateneo del Nord potendo godere più facilmente di un sistema di diritto allo studio. Per l’Abruzzo la soglia massima di ISEE scende da 17.609,03 € a 14.300 €. Con questo nuovo sistema, possiamo ben immaginare quanti studenti dei 3 Atenei Abruzzesi rimarrebbero fuori da un beneficio che spetta loro di diritto, un diritto sancito dall’Art.34 della nostra Costituzione. Il decreto creerebbe, di fatto, studenti di serie A e di serie B, Atenei di serie A e di serie B e danneggerebbe fortemente la regione Abruzzo rendendola poco attrattiva per le regioni confinanti, verso le quali ha sempre goduto di forte appetibilità. Pertanto chiediamo all’Assessore regionale al diritto allo studio Gatti di opporsi con forza al decreto che penalizzerebbe non solo tutti gli studenti italiani, ma in particolare quelli della nostra Regione."


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