Udienza crollo casa dello studente: la superperizia e le lacrime dei parenti delle vittime

05 Novembre 2011   12:45  

Al centro dell'udienza preliminare di questa mattina sul crollo della casa dello studente, è stata la super perizia del consulente del Gup, ingegnere Gabriella Mulas. Ben 1.300 pagine illustrate in aula da cui si è dedotta questa conclusione: ''la casa dello studente non sarebbe crollata la notte del 6 aprile del 2009, se l'edificio fosse stato sistemato, adeguato, curato negli anni in relazione alle leggi che si sono succedute''. La difesa ha comunicato il Gup Giuseppe Grieco, avrà tempo fino al 17 dicembre, data della prossima udienza, per studiare la perizia, ma i legali hanno da subito considerato troppo breve questo termine e si apprestano a chiedere un rinvio.

La perizia è stata scritta a seguito di numerosi i sopralluoghi, effettuati anche con mezzi aerei e in collaborazione con gli agenti della Polizia, dei vigili del fuoco e del Corpo forestale.

Sotto accusa per omicidio colposo, lesioni e disastro colposo lo ricordiamo sono undici imputati: Claudio Botta, Giorgio Gaudiano, Walter Navarra, Carlo Giovani, Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi, Pietro Sebastiani, Luca Valente e Luca D’Innocenzo.

Un momento particolarmente drammatico dell'udienza si è verificato allorquando durante l'esposizione del perito, alcuni parenti delle vittime sono scoppiati a piangere e sono usciti dall'aula.

Ci ha concesso un'intervista invece Silvana Cialente, zia di Francesco Esposito, uno degli otto giovani morti sotto le macerie della Casa dello Studente.

Le dichiarazioni della consulente Mulas al termine dell'udienza

"Sicurezza, non si rimarchera' mai abbastanza. Gli aspetti della sicurezza sono stati troppo trascurati ma sono in generale trascurati in Italia, la sicurezza e la prevenzione. Se tutto questo deve servire a qualcosa - ha aggiunto - allora che si spinga maggiormente sulla sicurezza negli edifici pubblici e privati". La Mulas fa riferimento alle responsabilita' tecniche e di progettazione da lei evidenziate oggi in aula, in capo agli undici indagati per il crollo dell'edificio in cui sono morti il 6 aprile del 2009, otto giovani studenti universitari. Decessi, secondo la Mulas che potevano essere evitati se si fosse tenuto conto delle norme antisismiche aggiornate nel corso degli anni.

"Noi sicuramente abbiamo avuto piu' tempo, abbiamo avuto piu' materiale rispetto alle perizie del pubblico ministero, avevamo piu' documenti agli atti quindi sicuramente abbiamo avuto un quadro piu' completo. Le due perizie non mi sembrano in contraddizione, vanno su binari un po' diversi, si competano, ma non sono in contraddizione".

"Le cause del crollo della Casa dello Studente sono da ricercare nell'errore progettuale iniziale che ha visto sia una valutazione errata dei carichi e delle forze che agivano sull'edificio, sia una progettazione errata degli elementi resistenti che dovevano essere posizionati all'interno dell'edificio stesso".

"Quindi - ha aggiunto la Mulas - c'e' una nascita in un progetto che non andava bene che ha causato il collasso dei pilastri del piano terra che in cascata ha causato il collasso della zona che interfaccia tra l'ala crollata ed il resto dell'edificio. Il collasso e' stato gravato sia dall' irregolarita' della geometria strutturale, sia dall'inserimento in fase di restauro di una parete non strutturale che ha interagito in maniera profonda con gli elementi strutturali e quindi ha gravato sulle conseguenze del crollo della Casa dello Studente. Non ci sono responsabilita' sui materiali che erano di qualita' scadente e comunque anche se fossero stati di qualita' ottima non sarebbero stati sufficienti a colmare il deficit. Il terremoto e' l'unica causa del crollo - ha nuovamente sottolineato il consulente del Gup - se l'edificio fosse stato progettato in maniera corretta con il terremoto non sarebbe crollato".

F.T.

Immagini e montaggio Marialaura Carducci


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