Settantadue
ore per iniziare una trattativa, o uccideranno gli ostaggi. I
sequestratori della nave Buccaneer, in mano ai pirati somali dall’11
aprile scorso, hanno lanciato un ultimatum minacciando – cosa del tutto
inusuale finora – di uccidere i 16 marinai nelle loro mani, 10 dei
quali italiani. La notizia è stata diffusa dai familiari di due degli
ostaggi,Vincenzo Montella e Giovanni Vollaro, che ieri hanno potuto
telefonare a casa.
«Chiediamo il massimo interessamento da parte del governo e che Berlusconi faccia tutti i passi possibili per giungere alla liberazione degli ostaggi in mano ai pirati somali», hanno detto i familiari dei due marinai. L'armatore della Buccaneer smentisce che ci sia un ultimatum.
Il ministro degli esteri Frattini poche ore prima aveva affermato che l’Italia è «in contatto con ilgoverno somalo e le autorità del Puntland», ( la regione semi-autonoma nel nord-est della Somalia, dove fanno base i pirati). Le autorità locali, secondo il ministro, si sarebbero adoperate «per smussare alcune posizioni più rigide all'interno delle fazioni responsabili del sequestro».
Nei giorni scorsi, le autorità locali avevano affermato che il cargo era stato sequestrato dalle forze di sicurezza perchè trasportava rifiuti tossici che aveva intenzione di smaltire nelle acque somale. La società armatrice del Buccaneer, la Micoperi, ha smentito fornendo secondo la Farnesina delle prove fotografiche