Un fulmine su San Pietro e la profezia di San Malachia, dopo bendandi altra paura su Roma

In molti si stanno chiedendo se la profezia di San Malachia, il fulmine che ieri ha colpito San Pietro siano il disegno del fato oppure la descrizine profetizzata della fine della capitale.

Già nel 2011 la falsa profezia di Bendandi, cioè di un devastante sisma che doveva colpire la capitale a poco più di due anni dal sisma aquilano gettò nel panico l'intera Roma tra chi credeva, chi non voleva credere e chi, invece, non credeva affatto.

Così la gente alla prima notizia dell'abdicazione di Papa Benedetto XVI ha reagito scetticamente, poi quando noi per primi abbiamo pubblicato la profezia di San Malachia ha preso d'assalto il nostro sito ed il web per saperne di più.

A tutto questo si va ad aggiungere anche il fulmine che ieri nel tardo pomeriggio ha colpito la cupola di San Pietro.

Presto ritrovata un'altra paranoica visione della distruzione di Roma (questa volta non si tratta del mondo intero come si diceva dicessero i Maya ndr.).

Così si va diffondendo in modo virale "l'informazione" sul santo inglese che avrebbe profetizzato le figure di 111 o 112 papi ed antipapi fino all'attuale, ultimo prima della caduta e distruzione di Roma.

Ma non tutti pensano che il vescovo sia il reale scrittore dei cosidetti "Motti" (le Profezie) poichè alcuni hanno suggerito che sia stata creata da Nostradamus e attribuita a Malachia perché un veggente non sarebbe stato attaccato per aver profetizzato la distruzione del papato. I sostenitori della profezia, come lo scrittore John Hogue, sostengono che sebbene l'autore della profezia sia incerto, le predizioni restano valide.

Molti, compresa l'ultima edizione della Enciclopedia Cattolica, suggeriscono che la profezia sia un falso del XVI secolo; alcuni hanno suggerito che sia stata realizzata dal falsario umbro Alfonso Ceccarelli attorno al 1590.