Un indirizzo sbagliato fa slittare il processo Ciclone

Scandali e vizi di forma

04 Febbraio 2009   16:17  

Un indirizzo sbagliato e l'udienza preliminare nei confronti nell'ambito dell' inchiesta Ciclone slitta al prossimo 11 marzo. L'errore di notifica riguarda l'imprenditore Camperchioli,che ha ricevuto la missiva a Montesilvano anziché a Spoltore dove risiede. L'inchiesta, lo ricordiamo, ha travolto l'amministrazione comunale di Montesilvano. Fra i 36 imputati gli ex sindaci Enzo Cantagallo e Renzo Gallerati, ex assessori, ex dirigenti comunali e costruttori. Devono rispondere a reati che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla concussione, all'abuso d'ufficio. Secondo l'accusa, a Montesilvano era stato creato un vero e proprio "sistema" per eludere i costi di costruzione; per quanto concerne i lavori pubblici venivano assegnati alle ditte in cambio del pagamento di denaro. 

 

Inchiesta 'ciclone': 36 richieste di rinvio a giudizio

 -  Il sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Gennaro Varone, titolare dell'inchiesta "Ciclone" su presunte tangenti al Comune di Montesilvano e che portò all'arresto del sindaco dell'epoca Enzo Cantagallo, di assessori, ...

Operazione Ciclone: terminate le indagini preliminari

 - Dopo due anni di investigazioni, intercettazioni telefoniche e qualcosa come 300 informative scritte si è conclusa oggi, con la notifica dell´avviso di chiusura delle indagini agli indagati, la fase preliminare dell´operazione denominata "Ciclone", che dall´aprile del 2006 ha impegnato una dozzina di uomini della squadra mobile di Pescara nel tentativo di smantellare il "sistema" di tangenti negli ...

 

 

 

 

Il sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Gennaro Varone, titolare dell'inchiesta "Ciclone" su presunte tangenti al Comune di Montesilvano e che portò all'arresto del sindaco dell'epoca Enzo Cantagallo, di assessori, ...
Ciclone: terminate le indagini preliminari

 - Dopo due anni di investigazioni, intercettazioni telefoniche e qualcosa come 300 informative scritte si è conclusa oggi, con la notifica dell´avviso di chiusura delle indagini agli indagati, la fase preliminare dell´operazione denominata "Ciclone", che dall´aprile del 2006 ha impegnato una dozzina di uomini della squadra mobile di Pescara nel tentativo di smantellare il "sistema" di tangenti negli ...

IL SISTEMA MONTESILVANO IN UN LIBRO  

La cassaforte di cemento”. E’ questo il titolo del libro scritto dal giornalista Pietro Lambertini sull’intreccio di mazzette e politica che si dipana nella storia di Montesilvano, una storia segnata dall’arresto dell’ex sindaco Enzo Cantagallo il 15 novembre 2006, primo atto della nuova tangentopoli che si è abbattuta sull’Abruzzo. Un libro-inchiesta (Multimedia edizioni, 10 euro) che, alla vigilia dell’apertura del processo Ciclone, svela i mille segreti della città dei palazzi. Una città, così scrive il collaboratore del quotidiano “Il Centro” Lambertini, «venuta su alla svelta senza troppi complimenti». Il sottotitolo del libro spiega tutto: “Montesilvano città dei palazzi, i sogni e i grandi progetti di Cantagallo, la politica e gli affari, l’inchiesta Ciclone”.
Il libro è, quindi, un viaggio nei documenti ufficiali della politica, nei progetti e nei sogni di grandezza di una classe dirigente: gli atti di un dietro le quinte che neppure la procura di Pescara ha cercato. Nel libro sono così riportate le parole precise dette dai protagonisti della vita amministrativa di Montesilvano: quelle di Cantagallo, dei suoi assessori, della sua maggioranza e della sua opposizione.
“La cassaforte del cemento” si apre con le parole di Cantagallo dette il 24 ottobre 2006 durante il consiglio comunale più lungo della storia di Montesilvano, quello nel quale l’opposizione di centrodestra punta il dito contro il sindaco dei record, eletto con il 69,5 per cento dei voti: «Giro per la città e che cosa leggo? Un manifesto. E che dice questo manifesto? “Noi abbiamo le mani pulite, chi altro può dirlo?”. Io voglio chiedere a Cristian Odoardi, per quello dico che l’opposizione è impazzita, che cosa vuol dire questo manifesto? Cioè voglio chiedere a Cristian Odoardi, chi ha le mani sporche? Voglio chiedere a Cristian Odoardi, chi ha rubato? Perché noi abbiamo le mani pulite: io ho sempre le mani pulite perché suono il pianoforte e se la mano non è pulita si attacca alla tastiera, va bene?». Una difesa a spada tratta quella di Cantagallo che sarà vanificata, 22 giorni dopo, dall’arresto eseguito all’alba dagli agenti della squadra mobile.
La prefazione del libro, che sarà venduto in edicola e in libreria, è firmata da Lorenzo Colantonio, vice caporedattore del quotidiano “Il Centro”, esperto di cronaca giudiziaria che nei suoi articoli ha raccontato i dettagli dell’inchiesta Ciclone, i mille rivoli dell’indagine sulla Sanitopoli abruzzese e i punti deboli alla base dell’arresto del sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso. 

 

 

 


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