Un mattone grava sulla maggioranza al Comune dell'Aquila

02 Febbraio 2009   13:30  

Settimana decisiva per le sorti incerte della maggioranza di centrosinistra al Comune dell'Aquila. E' da poco cominciato un incontro tra sindaco Cialente e il gruppo consiliare del Pd, seguiranno nei prossimi giorni incontri, vertici e tavoli con tutti altri gruppi consiliari e i i segretari di partito della variegata maggioranza.

Non sarà facile ritrovare compattezza e comunità d'intenti. E' ancora una ferita aperta il non voto, per mancanza di numeri, dell'accordo di programma quadro, che prevede la realizzazione da parte del costruttore Barattelli di un complesso edilizio e commerciale nell'area di Sant'Antonio nei pressi dei Piazza d'Armi in cambio di 380mila euro utili a risistemare i vicini e fatiscenti impianti sportivi . Una scelta legittima e vantaggiosa, per il sindaco Cialente e per i consiglieri del Pd, seppure con qualche distinguo. Una speculazione edilizia bella e buona, un'inutile cementificazione senza programmazione, in un area strategica per la città, secondo Rifondazione, l'Italia dei valori e Sinistra Democratica, che però è già uscita dalla maggioranza.

La spaccatura  ha però origini più  profonde: distanti sono in seno alla maggioranza le idee in tema di urbanistica, e oltre al mattone c'è il macigno, rappresentato dalla soglia di sbarramento al 4% per le elezioni europee,  che sarà probabilmente approvato a Roma in settimana e  che sta minando, non solo all'Aquila, le alleanze tra Pd e partiti minori nelle amministrazioni locali. 

Fuori dal coro il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti dei Comunisti italiani, che attacca oggi duramente Rifondazione e Italia dei valori affermando: "non si può dissentire su tutto e poi tenersi stretti gli assessori".

 


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