Un uomo disoccupato si arrampica per protesta su una delle torri faro del San Marco a Pescara

03 Maggio 2012   09:05  

“L’amministrazione comunale di Pescara si occuperà del ‘caso’ del signor Remo Di Michele che ha inscenato una protesta arrampicandosi su una delle torri faro del campo sportivo San Marco, minacciando di lanciarsi nel vuoto perché senza lavoro dopo la chiusura dell’impresa presso la quale lavorava da sette anni. Nel corso di un colloquio a quattr’occhi avvenuto ieri a fine mattinata ho acquisito le informazioni necessarie, relative alle vicende personali del cittadino e sulle mansioni e professionalità maturate, vicende alle quali presteremo attenzione, ma con un messaggio molto chiaro: comprendo le difficoltà odierne legate all’assenza di lavoro, specie per chi, anche per ragioni anagrafiche rischia di trovarsi escluso dal mercato, ma non è certo ‘arrampicandosi’ sui tralicci della città che si trovano impieghi e non è corretto dare un tale esempio ai giovani. Anche nelle situazioni che sembrano più disperate deve sempre prevalere il dialogo, il confronto, specie nei confronti di un’amministrazione comunale che ha investito oltre 10milioni di euro sul sociale prevedendo anche misure specifiche per il sostegno a chi vive una situazione di oggettiva difficoltà occupazionale”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia al termine del colloquio con il signor Remo Di Michele che in mattinata ha inscenato una clamorosa forma di protesta.

“Secondo una prima ricostruzione dei fatti, che sto approfondendo con gli uffici tecnici – ha detto il sindaco Albore Mascia – il signor Di Michele, con un passato difficile alle spalle, aveva trovato lavoro da fine 2004 in un’impresa locale che si occupava del rifacimento degli asfalti. Qualche settimana fa l’impresa, in forti difficoltà economiche, ha dovuto sospendere la propria attività licenziando tutti i dipendenti, compreso il signor Di Michele che per due volte si era incatenato lungo le scale del Comune per protestare contro quella perdita del posto di lavoro che ovviamente non dipende dal Comune, ma da quella crisi che ormai sta attanagliando soprattutto le piccole e medie imprese. Stamane il signor Di Michele ha messo in atto una protesta ancora più forte: avrebbe portato con sé una scaletta con la quale avrebbe scavalcato la recinzione del campo sportivo San Marco, in via Aldo Moro, al mattino chiuso, dove i nostri operai erano impegnati in lavori di manutenzione in un altro spazio della struttura. Poi, utilizzando la scaletta, avrebbe raggiunto i gradini di una delle torri faro e sarebbe salito in cima al traliccio, minacciando, a quel punto, il suicidio, lanciandosi nel vuoto se le Istituzioni non lo avessero aiutato. Sul posto è intervenuto il questore Passamonti, oltre alla Polizia municipale e ai Vigili del Fuoco, che hanno circondato l’area sistemando il materasso sotto il traliccio per attutire un’eventuale caduta dell’uomo. Il questore mi ha contattato al telefono chiedendomi la disponibilità a interessarmi del ‘caso’. Disponibilità che ovviamente ho dato, e a quel punto Di Michele, che ha accettato di scendere, è stato prima accompagnato al Pronto Soccorso per una visita medica di routine, e poi è stato accompagnato dalla Questura nel mio ufficio, in tarda mattinata, per un colloquio. Ho ascoltato la storia del signor Di Michele, le sue difficoltà quotidiane, con una moglie e due figli maggiorenni ma disoccupati a carico, e la sua necessità e buona volontà a lavorare per mantenere sé e la sua famiglia in modo decoroso. Un’esigenza comprensibile e verso il signor Di Michele ho espresso massima solidarietà e volontà a occuparmi del suo ‘caso’, così come ogni giorno ci occupiamo delle mille richieste che ci provengono dal territorio in un momento di forte crisi. Ma ho anche sottolineato – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – che non ho condiviso la forma di protesta, non si può e non si deve salire su un traliccio minacciando il suicidio per chiedere un lavoro alle Istituzioni, per quanto si possa essere disperati. Le nostre porte sono sempre state aperte per ascoltare qualunque problematica, pronti a mobilitarci con tutti i mezzi a disposizione per aiutare chi si trova in difficoltà, a dobbiamo anche essere attenti ai messaggi che lanciamo al territorio in un momento in cui la crisi riguarda un po’ tutti. Comunque ci attiveremo al meglio per il signor Di Michele, mentre verificheremo ora anche cos’è successo stamane al campo sportivo San Marco e come sia stato possibile per il signor Di Michele oltrepassare la recinzione e arrampicarsi indisturbato sino alla sommità della torre faro”.

 


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