Una Maledizione. Dopo le morte di Mango e del Fratello Ricoverati anche gli altri Due Fratelli

10 Dicembre 2014   06:27  

Un'incredibile scia di malori si porta via il cantante Mango.

Prima il malore fatale durante la veglia del fratello maggiore, Giovanni, che ricoverato in ospedale non ce la fa e per i medici muore di "crepacuore", ieri in tarda serata anche gli altri due fratelli Michele e Armando compositore di alcune delle canzoni più famose - che si sono recati in ospedale per andare a trovare il fratello maggiore ignorando che fosse morto, e appena giunti al pronto soccorso si sono a loro volta sentiti male e sono stati ricoverati entrambi.

Una doppia tragedia che, speriamo non sfoci in altri gravissimi lutti. Una famiglia decimata in poche ore ed un amore fraterno che va oltre anche l'umana comprensione.

La morte di due fratelli, a 24 ore di distanza uno dall'altro - notissimo l'artista, ovviamente, mentre Giovanni, che aveva 75 anni, era un ex muratore - non ha fatto altro che aumentare la commozione di tutti, a Lagonegro. Ma ha fatto in un attimo il giro della rete. Stamani, intanto, una Lagonegro in lutto cittadino parteciperà compatta ai funerali di Mango, morto all'età di 60 anni: si svolgeranno nella chiesa madre del paese.

Ma la medicina tenta di spiegare anche questo: «Una forte emozione, come la morte di un fratello, mette alla prova il cuore al punto che in alcuni casi si parla proprio di sindrome del crepacuore».

Lo sottolinea Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia dell'università Cattolica di Roma, commentando la vicenda. «La sindrome del crepacuore colpisce soprattutto le donne, assomiglia molto ad un infarto anche se i sintomi sono meno forti - spiega l'esperto - inoltre non è infrequente che un'emozione forte come un lutto scateni qualche patologia cardiaca, come un infarto o un'aritmia maligna».

Nel caso di Mango, spiega Rebuzzi, ci sono diverse possibili spiegazioni. «Potrebbe esserci una malattia cardiaca familiare, che quindi avevano entrambi oppure i due fratelli condividevano gli stessifattori di rischio, dallo stile di vita al diabete. In entrambi i casi la produzione di adrenalina che si ha quando c'è una forte emozione potrebbe aver fatto da detonatore per l'evento che ha portato alla morte».


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