Una giornata all'Emiciclo, terremoto economico, futuro del commercio

Puntata n. 163

12 Febbraio 2010   18:44  

Una giornata all'Emiciclo

L'Emiciclo e il palazzo ex Gil inagibili rivivono in un dvd

La sede del Consiglio regionale, in parte danneggiata dal terremoto dello scorso anno, rivive in un dvd destinato agli istituti scolastici abruzzesi. Un modo per far conoscere l'istituzione regionale alle nuove generazioni, centinaia di scolaresche ogni anno visitavano l'Emiciclo. Oggi, potranno farlo attraverso questo video, realizzato da Abruzzo24ore.tv, per la regia di Luca Di Giacomantonio, una visita guidata virtuale all'interno degli uffici del Consiglio regionale e del vicino palazzetto ex Gil, riaperto dopo una lunga ristrutturazione alla fine del 2008 e che il terremoto ha gravemente danneggiato. In quella sede era stata allestita anche la nuova sala consiliare.

A presentare il video stamattina, il presidente del Consiglio regionale Pagano e il direttore scolastico regionale Petracca.

Questa mattina il presidente Pagano ha anche consegnato a quindici fotografi abruzzesi che con i loro scatti hanno raccontato la città del dopo sisma, un attestato di riconoscimento e il volume nel quale sono state raccolte le loro foto che hanno costituito la mostra “il coraggio della speranza” che sta girando l'Italia e l'Europa per sensibilizzare quante più persone possibile, sul dramma del terremoto dell'Aquila.

Nelle interviste il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e il direttore scolastico regionale Petracca.

 

Il terremoto economico

Per gli artigiani aquilani gli aiuti statali restano un miraggio

Sono 2.500 le imprese artigiane nel cratere, di queste in mille ancora non riprendono la loro attività.

Sono i numeri della crisi economica che nell'aquilano conosce un notevole aggravio, è la lunga coda del terremoto dell'aprile dell'anno scorso.

Sono quelle piccole imprese di servizi, copisterie, parrucchieri, sarti, restauratori, che dal sei aprile di aiuti ne hanno visti pochi o nessuno.

Dieci lunghi mesi che hanno visto un'impennata di iscrizioni alla Cassa edile, prima del sisma gli iscritti erano ottomila in tutta la Provincia, oggi sono diecimila nella sola città dell'Aquila, di questi, però, duemila sono in cassa integrazione. Dato che si spiega con il fatto che ad essere impegnate nella ricostruzione sono prevalentemente imprese di fuori.

Per il presidente della Confartigianato Luigi Lombardo, unica panacea potrebbe essere l'istituzione della tanto agognata Zona franca, di cui oggi, però, non si sente più parlare.

 

Il futuro del commercio a L'Aquila

Intervista a Celso Cioni Direttore Confcommercio dell'Aquila

"Tra le tante battaglie che siamo chiamati a combattere in questa sorta di 'guerra al terremoto', ce n’è una alla quale attribuiamo un particolare valore per diversi ordini di motivi. Quello principale è per noi la centralità del centro storico, del suo destino e l’identità pregnante del suo ruolo nel processo di ricostruzione e di rilancio nel post-sisma". Si legge in una nota della Confcommercio dell'Aquila, che annuncia l'inizio di una serie di sopralluoghi nel centro storico, inizio di un percorso che porti nel più breve tempo possibile alla riapertura delle attività commerciali.

"A tal fine - afferma il direttore Confcommercio Celso Cioni - e per dare seguito alle istanze di circa una trentina di commercianti ubicati nei corridoi già praticabili pedonalmente, abbiamo incontrato gli assessori comunali competenti ai quali abbiamo offerto una collaborazione operativa costituita da un gruppo di supporto tecnico guidato dall’architetto Angelo Patrizio, responsabile nazionale Confcommercio per l’Urbanistica e le Infrastrutture, che ha ricevuto le opportune autorizzazioni dall’Amministrazione comunale e che dal prossimo mercoledì inizierà i previsti sopralluoghi tesi a verificare la concreta possibilità, nelle condizioni di massima sicurezza, per riaprire le unità commerciali in questione.

E’ un primo passo concreto - dichiara Cioni - che ci fa esprimere soddisfazione e che va nella direzione giusta: quella di riconquistare negozio per negozio, vicolo per vicolo, isolato per isolato, la possibilità pur se parziale, pur se temporanea, per evitare con ogni sforzo la necrosi di un tessuto connettivo da ricostruire, di quello che era un 'sistema complesso' economico e sociale che riteniamo fortemente identitario della nostra città.


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