Una ''passeggiata'' in centro prima della battaglia alla Camera

Parlamentari nella zona rossa

15 Giugno 2009   16:11  

Una visita guidata molto particolare, quella che si è svolta in mattinata nel cuore devastato del centro storico dell'Aquila. A fare da cicerone il sindaco Cialente, e la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, al seguito una delegazione della Commissione Ambiente della Camera dei deputati, tra cui il presidente Angelo Alessandri, e poi il relatore del dl Abruzzo Roberto Tortoli, e una nutrita rappresentanza di parlamentari abruzzesi di entrambi gli schieramenti. Una visita guidata, a poche ore lo ricordiamo, dall'approdo alla Camera per la definitiva approvazione, del decreto Abruzzo. Il senso dell'iniziativa nelle parole dello stesso sindaco Cialente:

"Ho chiesto alla commissione parlamentare di vedere con i propri occhi la situazione del centro storico dell'Aquila, perche' non si puo' discutere di un decreto senza aver constatato di persona quello che il terremoto ha causato alla citta'

E i rappresentanti del governo hanno potuto rendersi conto di persona di come è ridotta la città nella zona rossa, non solo nei luoghi più frequentati e immortalati dalle telecamere di mezzo mondo, come la Prefettura, il Comune, via XX settembre, ma anche in aree della città solo da poco accessibili, grazie alla preziosa opera di puntellamento da parte dei Vigili del Fuoco. come Piazza san Pietro, piazza san Marciano, il tratto centrale di Via Roma.
Una sola parola di commento: una catastrofe. Chiese e  palazzi storici sventrati  torri e campanili crollati, tantissimi edifici  ridotti in condizioni che renderanno difficilissimo il recupero, le vie stravolte nel loro assetto urbanistico. Addirittura è mutata la prospettiva dai quatto Cantoni alla fontana luminosa, perchè il corso si è alzato. Crea un dolore al cuore la vista della torre del 200 della chiesa si San Pietro, ridotta ad un mozzicone, ciò che resta della bellissima chiesa di santa Maria di Roio, della chiesa di sant'Agostino, di tanti palazzi irriconoscibili che sono la storia centenaria della città.

ll sindaco passo passo illustravano i termini della catastrofe alla delegazione. Davanti Via Cimino, irriconoscibile spiega trafelato: “Quel palazzo sventrato è di non residenti, come facciamo a ripararlo? Come facciamo a rendere nuovamente abitabile e percorribile questa via del centro?”

Su Via Roma indica la casa da cui è uscita miracolosamente viva l'assessore Anna Maria Ximenes “E' saltata da quelle scale - spiega il sindaco -  che danno nel vuoto su quel pianerottolo pericolante, un film dell'orrore...”. E poi spiega al relatore Tortoli: "Su via Roma il governo non ha fatto passare la metropolitana di superficie, perché è stata considerata zona vincolata e di altissimo valore architettonico, ora dovete essere conseguenti..dovete darci i soldi per rifarla com'era, Via Roma....”

Il consigliere Vincenzo Rivera apre le porte del suo storico palazzo, e costringe quasi il presidente Alessandi ad entrare. E poi spiega: “Nel decreto è scritto che per il recupero di un bene culturale privato come questo palazzo, che è della mia famiglia, bisogna tener conto della situazione economica individuale del proprietario. Ovvero il reddito più il patrimonio, e nel patrimonio viene computato anche il palazzo oggetto dell'intervento”. Dunque si lamenta il consigliere, lui non avrà certo con l'attuale decreto il 100% dei finanziamenti per ristrutturare palazzo Rivera che, sottolinea per non essere accusato di conflitto di interessi, è un patrimonio anche dell'intera città. “Dove li prendo allora – conclude sconsolato – 10 milioni di euro per ristrutturarlo...”

La delegazione ha osservato e passeggiato in silenzio. Poi a conclusione della visita ha commentato il realtore della legge Roberto Tortoli:

"C'e' un impegno preciso dello Stato, non solo del Presidente del Consiglio, a risolvere tutti i problemi della prima e della seconda casa. La realta' di questo terremoto e' stata particolare: ha caratteristiche diverse dagli altri piu' o meni recenti. Basti pensare che sommando tutti i danni nei centri storici di Umbria e Marche non si va a coprire la stessa area del centro storico dell'Aquila. Questo fa capire, pero', la difficoltà' di valutazione del danno in senso generale. So - ha detto ancora Tortoli - che c'e' una protesta in atto perche' tutti vorrebbero la copertura del 100% dei danni da parte dello Stato. Credo che valga la pena in questo prendere atto che c'e' stato un impegno anche in questo caso del 100% dello Stato come presenza, attivismo ed altro. Il quadro generale dei danni - ha concluso - e' molto complesso non ci si puo' aspettare che venga risolto da questo primo decreto. Posso solo dare una cifra: in questo decreto sono stati individuati 8.500 milioni di euro e non mi sembra che sia una cosa di poco conto"

Ha aggiunto il leghista Angelo Alessandri: “ O si lascia un decreto aperto che permettera' con le ordinanze della Protezione civile di poter agire su mille fronti, oppure lo si fa blindato, ma poi si rischia di non avere margini di manovra. Era questa la scelta  e devo dire che in maniera responsabile tutti hanno ritirato gli emendamenti. Se ne e' solo discusso qualcuno tra i piu' significativi per fare luce su alcuni punti specifici che devo dire il Governo e Bertolaso hanno recepito. Per cui la scelta della commissione e' quella di lasciare il decreto aperto: oggi ci sara' la discussione generale e domani il voto in aula. Le seconde case - ha detto ancora Alessandri - sono un passaggio successivo. La priorita' e' la ricostruzione di un appartamento per tutti. Sono convinto che non sara' l'unico decreto per l'Abruzzo. Come si e' fatto per Napoli, bisognera' tornare con coperture diverse appena si raccolgono altri soldi per far fronte ad altre priorita'. Bisogna dare fiducia a Bertolaso che e' la macchina operativa piu' veloce di questo Paese. Sta dando risposte concrete. Fare polemiche strumentali in questo momento - ha concluso - non da' una mano per la ricostruzione della città'".

Gli emendamenti anticipa cioè l'esponente della Lega, non passeranno, il decreto sarà limato ma non modificato. E dunque si può facilmente prevedere, dentro la Camera e fuori, dove manifesteranno migliaia di aquilani con tanto di tende, il clima sarà incandescente.

Urla il sindaco alla delegazione che attraverso una stretta via del centro sta facendo ritorno ai pullman della Guardia di Finanza: “Attenti alle tegole!”. Chissà che non fosse la sua una metafora politica o addirittura una minaccia.

Filippo Tronca

IN ARRIVO 450 ENMENDAMENTI

Sono almeno 450 gli emendamenti presentati dai diversi gruppi per il passaggio in aula alla Camera del decreto terremoto. A quanto si appreso, per la maggior parte le richieste sono arrivate dall'opposizione anche se non mancano alcuni testi della maggioranza. Nessuna proposta e' arrivata invece ne' dal governo ne' dal relatore. La discussione generale del provvedimento inizia oggi pomeriggio in aula a Montecitorio, ma l'orientamento della maggioranza e dell'esecutivo e' di lasciare il testo cosi' com'e' uscito dal Senato. Nessuna modifica e' stata del resto introdotta durante il passaggio in commissione Ambiente. E proprio il presidente della commissione Angelo Alessandri, in visita stamani a l'Aquila, non ha escluso che arrivino altri decreti per fronteggiare l'emergenza.

LOLLI, PD: SARA' BATTAGLIA DURISSIMA

 - "Mi auguro che questa visita possa far cambiare opinione alla Commissione. Se pensano che va bene cosi' sara' battaglia durissima". Lo ha detto stamani Giovanni Lolli, parlamentare aquilano partecipando al sopralluogo che la Commissione ambiente della Camera ha fatto nel centro storico dell'Aquila. "Se tutto dovesse rimanere cosi' - ha aggiunto Lolli - mi sentirei offeso e arrabbiato. In questo caso ci avrebbero raccontato molte bugie. Sono aquilano, abito all'Aquila e non e' giusto che per noi non si faccia quanto fatto per gli altri eventi calamitosi. Una tassa di scopo e' stata messa per l'alluvione di Alessandria. Per noi la copertura finanziaria si decide di trovarla con il gratta e vinci. Qui - ha concluso - servono risorse ingenti non tutti una volta, ma nel Decreto legge bisogna chiarire la portata precisa delle risorse a disposizione

 

 

 

 


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