Università, residenze e servizi: Di Orio scrive a Napolitano

27 Ottobre 2009   12:57  

Il rettore dell'Universita' dell'Aquila, prof. Ferdinando di Orio, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per segnalare la ormai non piu' sostenibile situazione in cui versano gli studenti universitari aquilani, senza residenze ne' servizi.
"Nella lettera - spiega il rettore di Orio - ho manifestato al Presidente della Repubblica tutte le mie preoccupazioni per gli studenti universitari aquilani, le cui attese in merito al problema degli alloggi e dei servizi sono rimaste ancora inascoltate. La mia iniziativa - continua il rettore - rappresenta l'estremo tentativo per salvaguardare gli interessi dell'Universita' dell'Aquila e della sua citta'. Il futuro, infatti, della citta' dell'Aquila e' inscindibile da quello della sua Universita'. Cio' che trovo particolarmente intollerabile è il fatto che le giuste esigenze degli studenti finiscano per essere contrapposte con le altrettanto giuste esigenze dei cittadini aquilani, quasi che il bene degli uni rappresentasse il male per gli altri. Cosi' non e', anche in considerazione della vocazione universitaria della citta' dell'Aquila da sempre riconosciuta e, paradossalmente, a piu' riprese ribadita, anche dopo il sisma, proprio da quelle istituzioni che nulla stanno facendo in tal senso. Mi sono persino chiesto se non fosse stato meglio sospendere le iscrizioni nel nostro Ateneo, pur di non assistere ad una situazione discriminante degli studenti universitari aquilani, soprattutto se confrontata a quella dei loro colleghi di altri Atenei, anche regionali. Ma questa mia decisione avrebbe significato, di fatto, la 'morte' dell'Universita' dell'Aquila, vanificando tutti gli sforzi sin qui compiuti anche da parte del Governo nazionale, mettendo in pericolo il posto di lavoro di piu' di mille persone che oggi lavorano nel nostro Ateneo e compromettendo ulteriormente la ripresa dell'attivita' economica di tutto il comprensorio aquilano. Qualora le giuste attese degli studenti restassero ancora inevase - conclude il rettore di Orio - perpetuando l'equivoco che e' l'Universita' la causa di tale situazione e che ad essa ne va attribuita la responsabilita', sarei costretto a rassegnare le dimissioni da rettore dell'Universita' dell'Aquila, al fine di fare almeno chiarezza su una situazione che e' ormai insostenibile".


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