Usura: non rispondono al gip gli arrestati del'operazione Cipollaro

01 Dicembre 2011   18:19  

I due uomini arrestati domenica scorsa con l'accusa di usura e associazione a delinquere finalizzata alla truffa, Felice Di Fazio, 52 anni, di Lanciano e Alfredo Toro, 28 anni di San Vito Chietino, si sono avvalsi della facolta' di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia che si e' svolto questa mattina nel carcere di Lanciano.

Il legale difensore di Di Fazio, Michele Di Toro del foro di Lanciano, ha chiesto la revoca della misura di custodia cautelare per "motivi di salute non compatibili alla detenzione in carcere". 

L'avvocato Di Toro denuncia poi le condizioni "al limite della dignita' umana" della cella dove il suo assistito si trova in isolamento da domenica: "non gli e' consentito cambiarsi i vestiti, ne' lavarsi, da 3 giorni - dichiara Di Toro - la cella e' costantemente bagnata perche' un rubinetto perde acqua, dorme su un materasso senza lenzuola, la finestra e' rotta e di notte fa freddo.

In queste condizioni il mio assistito non ha potuto preparare l'interrogatorio di garanzia, e' impossibile sostenere un passaggio cosi' importante per una persona gia' prostata dalle condizioni psico-fisiche che fino a prova contraria e' innocente". Di Fazio ritiene le accuse e le dichiarazioni di alcuni co-imputati e testimoni "assolutamente infondate". 

Il gip si pronuncera' nei prossimi giorni sulla richieste di revoca della misura della custodia cautelare in carcere presentata da entrambe le difese di Di Fazio e Toro.

Secondo l'accusa, i due avrebbero prestato soldi chiedendoli indietro con tassi usurari che andavano dal 10% mensile al 320% annuo; una volta che la vittima dell'usura non riusciva piu' a pagare gli veniva chiesto di intestarsi un'azienda per procedere a ordinativi di merce che poi non venivano pagate. La truffa riguarderebbe numerose imprese in tutta Italia, per un valore complessivo di 350.000 euro. 

L'operazione 'Cipollaro' - dal nome della localita' di Casoli dove sorge il capannone che fungeva da magazzino delle merci frutto della truffa - ha subito un'accelerazione per l'ormai imminente partenza in luna di miele di Alfredo Toro.

L'ordinanza di custodia cautelare e' stata disposta dal gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del pm Rosaria Vecchi, titolare dell'inchiesta.


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