VOTO: ISTITUTO CATTANEO, MAGGIOR ASTENSIONISMO DA DOPOGUERRA

La percentuale di non votanti, alle elezioni politiche che si sono appena concluse, ha sfiorato il 20% (19,5%), con un sensibile aumento rispetto al 2006. E' quanto rileva l'Istituto Cattaneo di Bologna, nel commentare il voto. La non partecipazione al voto - sottolinea ancora l'Istituto - e' in continua crescita in Italia a partire dalle elezioni del 1976 (quelle del temuto "sorpasso" del Pci su Dc, che videro la piu' alta partecipazione al voto degli ultimi trent'anni); la crescita dell'astensionismo apparentemente si interruppe nelle scorse elezioni del 2006, ma si tratto' - spiega la ricerca - di una sorta di illusione ottica, dovuta al fatto che a partire da quell'anno gli elettori residenti all'estero (ed aventi alto tasso di non partecipazione) furono scorporati dall'elettorato nazionale, potendo votare nella circoscrizione estero. In ogni caso - conclude l'Istituto Cattaneo - l'incremento di astensionismo, il 13 e il 14 aprile scorsi, e' stato uno dei maggiori, rispetto alle elezioni precedenti, di tutta la storia repubblicana: + 3,1 punti percentuali, all'incirca pari all'incremento massimo di + 3,2 punti percentuali delle elezioni del 1996 (che pure si svolsero a soli due anni dalla precedente, come se gli italiani non gradissero di essere chiamati troppo spesso alle urne). L'analisi prosegue con i dati sull'astensionismo regione per regione: Sardegna +5,6; Liguria +5,5; Basilicata +4,9; Valle d'Aosta +4,3; Piemonte +4,1; Friuli Venezia Giulia +3,8; Molise +3,8; Toscana +3,7; Lazio +3,6; Marche +3,5; Trentino Alto Adige +3,5; Emilia Romagna +3,4 ; Calabria +3,2 ; Puglia +3,2; Veneto +3,0; Umbria +2,9; Lombardia +2,8; Abruzzo +2,8; Campania +2,6; Sicilia 0,0: quest'ultima e' l'unica regione che non registra incrementi di astensione sul dato del 2006. (AGI)