"Vallanzasca", la Banda della Comasina

La recensione del film

31 Gennaio 2011   09:22  

Regia: Michele Placido
Cast: Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi, Moritz Bleibtreu, Francesco Scianna, Gaetano Bruno, Paz Vega, Nicola Acunzo, Stefano Chiodaroli, Lino Guanciale, Paolo Mazzarelli, Federica Vincenti, Monica Barladeanu, Lorenzo Gleijeses, Gerardo Amato, Adriana De Guilmi, Teresa Acerbis.
Genere: Drammatico
Durata: 125 minuti
Voto: OOO   

La vita di Renato Vallanzasca, detto il "Bel Renè", bandito che terrorizzò la Milano degli anni '70, passando dai piccoli furti nel quartiere alle rapine, ai sequestri di persona, agli omicidi con l'aiuto della sua "banda della Comasina". Una escalation di violenza che gli costò la condanna per sette omicidi, circa settanta rapine e quattro sequestri di persona per un totale di ben quattro ergastoli.

Non si può dire che Michele Placido non abbia fegato nell'affrontare, in ogni suo film, temi e personaggi scomodi per la nostra società. Dopo aver 'celebrato', con grande attenzione, le gesta della Banda della Magliana, poi consegnate ad ingiusta leggenda dalla serie tv, ha preso in esame la figura del bandito Renato Vallanzasca. La parabola discendente di questo 'eroe-negativo' è seguita col solito rigore di cronaca, descrivendo i fatti per come realmente sono accaduti (con qualche perdonabile omissione) e regalando alla cinematografia un altro cattivissimo sulla falsa riga dei ragazzacci romani del precedente film.

L'annotazione critica è, però, qui d'obbligo: il 'Bel Renè' è guardato con occhio eccessivamente benevolo, e tra il protagonista ed il pubblico si crea una pericolosa empatia. Vallanzasca, per dirla chiaramente, sembra un Lupin o Diabolik della situazione, i poliziotti sono praticamente tutti fessacchiotti da barzelletta. Placido avrebbe dovuto, forse, porre più attenzione al fatto che il personaggio da lui raccontato è soprattutto, anzi solamente, un assassino capace di uccidere così tante persone da meritare 260 anni di reclusione. Il giudizio su quest'uomo, insomma, non sembra sufficientemente severo.

Rimanendo su un livello tecnico, però, poco si può rimproverare alla pellicola. Kim Rossi Stuart è bravissimo nel dare al suo Vallanzasca quel seme di follia utile a sopperire alla poca severità della sceneggiatura. Notevolissima anche la prova di Filippo Timi, nel ruolo del 'fratellino' tossico ed esaltato del criminale. Nel cast femmnile. spicca la splendida Paz Vega, decisamente imbruttita per darle il volto della 'sorellina' del Bel Renè. Splendida la colonna sonora dei Negramaro.

Ben fatto, ma pericolosamente ambiguo.   

Francesco Balzano

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