Veltroni: ''Mi tocca tessere la tela di Penelope...''

Lo so che devo cercare di fare la sintesi, pero' ogni tanto mi sembra di tessere la tela di Penelope. E poi arriva l'intervista estemporanea di questo o di quello che ha un aspetto micidiale". Walter Veltroni interviene all'assemblea regionale dei circoli del Pd del Lazio e tocca il tasto dolente delle divisioni che hanno agitato le acque nel partito nella ultime settimane. Il leader del Pd ha sostenuto che "dobbiamo essere pluralisti ma uniti a partire da venerdi' quanto di sara' la direzione" sottolineando che "in un partito del 34% e' normale che ci siano diverse componenti, e che ci siano diverse opinioni su questioni etiche. Viva Dio. Ma dobbiamo vivere in condizioni di pluralita' non in conflitto permanente. I dirigenti non devono essere impegnati in baruffe chiozzotte con tutto il rispetto della dialettica". Secondo Veltroni il Pd non deve essere percepito come la somma tra Ds e Margherita perche' "noi stiamo costruendo il melting pot di culture e storie diverse. Noi non siamo gli ex di qualcosa. Noi ci stiamo mischiando insieme. E' semplice? No. Ci vorra' del tempo? Si. Ma bisogna evitare - ammonisce Veltroni - che la somma delle vecchie identita' faccia da 'taglia fuori': voglio i nomi di chi parla dei 'miei' perche' cosi' li cancelliamo dal Pd. A chi va nei circoli - prosegue - si chiede 'con chi stai'? Invece di chiedere su che cosa ti impegni. Non deve succedere mai piu'. Va bene le componenti, ma non canne d'organo. E' il problema principale su cui dobbiamo lavorare".

Sull'astensionismo Veltroni afferma:

"Il dato dell'astensionismo e' impressionante. In Abruzzo ha votato il 30% in meno: vuol dire che c'e' malessere, stanchezza e critica anche nei nostri confronti".  "Dobbiamo fare di piu' sulla questione etica. Dobbiamo essere sereni con noi stessi e poi con gli altri. Berlusconi - ha sottolineato - non si puo' permettere di parlare, il 10% dei suoi parlamentari ha problemi di questo tipo". Secondo Veltroni, inoltre, anche nel Lazio "bisogna intervenire con grande determinazione. Meglio pagare un prezzo elettorale subito ma garantire in futuro un futuro al partito senza comprometterlo"