Nel primo trimestre 2025, l'Abruzzo registra un calo delle vendite al dettaglio dello 0,5%, con flessioni significative sia nei generi alimentari che non alimentari, evidenziando una crisi dei consumi persistente.
Nel primo trimestre del 2025, l'Abruzzo ha evidenziato un'ulteriore contrazione delle vendite al dettaglio, con una diminuzione dello 0,5% rispetto al mese precedente. Questo dato, elaborato dal Centro Studi di Confcommercio Abruzzo su rilevazioni Istat, riflette una persistente debolezza della domanda interna, influenzata da un clima di incertezza economica e da una crescente inflazione.
Nel dettaglio, i generi alimentari hanno subito una flessione dello 0,1%, mentre i prodotti non alimentari hanno registrato un calo dello 0,4%. Su base annua, la situazione appare ancora più critica: rispetto a marzo 2024, le vendite al dettaglio sono diminuite del 2,8% in valore e del 4,2% in volume. Particolarmente colpito il settore alimentare, con una riduzione del 4,2% in valore e del 6,7% in volume .
Anche le diverse forme di vendita mostrano segnali negativi: la grande distribuzione ha registrato un calo del 2,6%, le piccole superfici del 3,1%, le vendite fuori dai negozi del 4,7% e perfino l'e-commerce ha subito una contrazione dell'1,3% .
Secondo Giammarco Giovannelli, presidente di Confcommercio Abruzzo, "i consumi non riescono a ripartire", sottolineando come la crisi delle materie prime e l'aumento dei prezzi stiano influenzando negativamente le abitudini di spesa dei consumatori .
In questo contesto, è fondamentale che le istituzioni regionali e nazionali adottino misure efficaci per stimolare la domanda interna e sostenere il potere d'acquisto delle famiglie, al fine di invertire questa tendenza negativa e rilanciare l'economia locale.