Venezuela: A Caracas un "Sanremo Cover"

“Una festival per la diffusione della lingua italiana nel mondo.”

 E’ con queste parole che Carlos Villino, presidente del Centro italo-venezolano di Caracas e recentemente eletto  presidente di FAIV, la federazione che riunisce tutte la associazioni italo-venezolane presenti nel paese, ci accoglie nel conservatorio del club, trasformato per l’occasione in sala prove.

E continuando “ Quale strumento meglio delle canzoni per portare nel mondo, anche in occasione dei 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri, la conoscenza della lingua italiana.”

Il festival di Sanremo è un po’ una bandiera in cui tutta la comunità, e non solo, si riconosce, basti pensare alla popolarità che hanno da queste parti,  Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro, solo per citarne qualcuno.

L’idea nata dagli animatori culturali, Andres Perillo e Daniela Di Loreto anche vice presidente del club, è statapossibile grazie all’esperienza musicale del maestro Andre Roig, non è mancato il supporto della d.ssa Erica Berra dell'Istituto Italiano di Cultura di Caracas  e materializzata dai giovani del club, appartenenti alla seconda e terza generazione, fgli e nipoti di quei pionieri che arrivarono negli anni 50.

Erano, anno più anno meno, i tempi di “Grazie dei Fiori” una canzone presente anche nella selezione di pezzi musicali appartenenti alla storia del festival che i soci stessi, attraverso un concorso, hanno richiesto.

Le prove sono a buon punto e i ragazzi hanno stoffa da vendere, giovani talenti cresciuti all’ombra di un grande amore per l’Italia e tutto ciò che rappresenta per loro e le rispettive famiglie.

Un amore infinito così come è infinito l’orgoglio di appartenenza che traspira in ogni nota emessa dalle esercitate corde vocali.

Tutto è pronto per il grande debutto previsto il 18 aprile alle ore 07.00 pm, come sempre noi di abruzzo24ore saremo presenti per trasmettere in diretta tutta la manifestazione e dare così visione al mondo di un’Italia che vive fuori dai confini nazionali ma attaccata alla nostra cultura più degli stessi italiani che hanno la fortuna di viverci.

Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas-Venezuela