Venti di crisi per l'economia abruzzese. Cala l'occupazione

13 Marzo 2012   15:33  

L’indagine del Cresa riguardante il quarto trimestre 2011 è stata condotta su 399 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione. 
I risultati della rilevazione mostrano che continua la fase di flessione attraversata dal sistema manifatturiero regionale, considerando che la quasi totalità degli indicatori congiunturali rimane di segno negativo. 

Permangono difficoltà nei livelli produttivi (-1,2%) e nel volume d’affari (fatturato: -0,7%). 
Anche la capacità competitiva a livello internazionale continua a risultare problematica relativamente sia alle vendite sia alle commesse, (fatturato estero: -5,2%; ordini esteri: -4,1%), sebbene gli indicatori siano in fase di recupero rispetto al III trimestre.

L’occupazione (-1,9%) vede peggiorare gli elementi di criticità già segnalati. Le commesse dal mercato italiano sono in aumento (+1,3%) non sufficiente però a recuperare il calo del periodo precedente. 

Dal punto di vista tendenziale gli indicatori rimangono generalmente positivi ma in forte frenata, ad es. produzione (+0,7%), fatturato (+1,2%), fatturato estero (+4,8%), ordini esteri (+2,0%). 

Fanno eccezione l’occupazione (-1,9%), in peggioramento, e gli ordini interni (+0,8%) in recupero. Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono negative per tutti gli indicatori considerati (produzione: -23,6%; fatturato: -22,8%; occupazione: -19,3%) e generalmente peggiori di quelle rilevate nel trimestre precedente. 

Settori.  Fanno registrare decrementi diffusi sia su base trimestrale che annua legno e mobili, metalmeccanico e lavorazioni di minerali non metalliferi, l’alimentare segna variazioni congiunturali negative e tendenziali positive; positivo su entrambi gli orizzonti temporali il tessile, elettromeccanico e elettronico e mezzi di trasporto, congiunturale positivo e tendenziale negativo il chimico-farmaceutico. Pessimistico è il clima di opinione tra gli operatori per l’andamento dei prossimi sei mesi.

Classe dimensionale. Le piccole imprese (10-49 addetti) mostrano andamenti congiunturali generalmente positivi e migliori della media regionale. Su base annua i risultati sono prevalentemente negativi. Le previsioni sono pessimistiche.Le medie imprese (50-249 addetti) hanno dovuto affrontare nel quarto trimestre 2011 le difficoltà più consistenti con variazioni congiunturali negative e peggiori rispetto a quelle regionali per tutti gli indicatori. Le aspettative degli operatori sono pessimistiche.

Le grandi imprese (con oltre 250 addetti) hanno sperimentato miglioramenti trimestrali della produzione e della performance sul mercato nazionale, mentre quella estera ha mostrato criticità. Nel lungo periodo gli indicatori rimangono tutti positivi e sensibilmente migliori di quelli regionali. Le aspettative sono ottimistiche.

Territorio. La provincia di Chieti registra un buon andamento della produzione e del fatturato. A L’Aquila e Pescara gli indicatori sono generalmente negativi tranne quelli annuali del fatturato estero, della produzione aquilana e del fatturato pescarese. A Teramo aumentano il fatturato su base trimestrale e il fatturato estero su entrambi gli orizzonti temporali. L’occupazione fa registrare ovunque andamenti negativi; fa eccezione il risultato annuale a Teramo.

IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

L’indagine del Cresa, condotta su 138 imprese edili con sede nella regione, mostra una certa ripresa congiunturale (produzione: +5,8%; fatturato: +7,7%; commesse: +5,4%). Tale ripresa non è stata però sufficiente a recuperare il calo annuale (produzione: -4,8%; fatturato: -0,6%; commesse: -3,4%). L’occupazione ha sperimentato un lieve decremento semestrale (-0,6%) ma anche una maggiore diminuzione su base annua (-7,0%).

L’occupazione straniera è in fase di evidente contrazione su entrambi gli orizzonti temporali (rispettivamente -14,5% e -15,2%). Tutte le tipologie di costo, relative alle materie prime, all’energia e alla manodopera, registrano incrementi.  

Le previsioni per i prossimi sei mesi sono molto negative per produzione, commesse e fatturato e in peggioramento rispetto al I semestre 2011. Solo i costi di produzione vengono stimati in aumento.

Le piccole e medie imprese. Le piccole imprese (6-9 addetti) fanno registrare diminuzioni congiunturali e tendenziali di produzione e commesse. Il fatturato mostra una certa ripresa semestrale (+2,1%) non sufficiente a recuperare il calo nel lungo periodo (-9,5%).

L’occupazione totale aumenta nel breve periodo (+3,2%) ma non compensa il calo annuale (-10,0%); quella straniera mostra una flessione consistente su entrambi gli orizzonti temporali. 

Le imprese di media dimensione (10-49 addetti) per produzione, commesse e fatturato segnano aumenti semestrali e contemporanee diminuzioni annuali. L’occupazione, sia totale che straniera, diminuisce sia dal punto di vista congiunturale che tendenziale. 

Per entrambe le classi dimensionali tutte le tipologie di costo aumentano sia su base semestrale che annua e le aspettative degli operatori sono pessimistiche.

Le grandi imprese. Per le grandi imprese (con oltre 50 dipendenti) il secondo semestre 2011 ha mostrato andamenti congiunturali positivi e migliori di quelli regionali (produzione: +15,5%, fatturato: +9,2%; commesse: +8,2%).

Gli andamenti tendenziali sono negativi e più pesanti della media regionale, segno che la maggiore contrazione non è stata ancora recuperata. L’occupazione totale è in calo sia su base semestrale (-5,0%) che annua (-3,4%), mentre quella straniera mostra una flessione sul breve periodo (-3,4%) e un contemporaneo aumento sul lungo (+2,8%).  Tutte le tipologie di costo aumentano nel semestre e nell’anno meno della media regionale. Le aspettative sono molto positive per produzione, commesse e fatturato. Sono previsti in aumento anche i costi di produzione. 


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