Verdini, gli appalti all'Aquila, la fiduciaria svizzera

13 Ottobre 2010   17:59  

Anonimi azionisti nel consorzio "vicino" al coordinatore del Pdl sotto inchiesta. E in Procura voci sulla "collaborazione" del costruttore Fusi. Gli sviluppi dell'inchiesta nell'articolo di Giuseppe Caporale su La Repubblica

Verdini e gli appalti all'Aquila spunta una fiduciaria svizzera 

L'AQUILA - C'è anche una società anonima svizzera nell'affare terremoto che vede sotto inchiesta per corruzione 1 il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Una fiduciaria che detiene il pacchetto di maggioranza della società "mandataria" - la Cmp srl - dell'appalto da 7 milioni affidato dalla Protezione Civile al consorzio "amico" del parlamentare Pdl che comprende anche la Btp (la società di Riccardo Fusi) ed Ettore Barattelli (costruttore aquilano anch'egli indagato).

Un'opera pubblica - la realizzazione di un edificio ad uso scolastico - assegnata in base alle procedure d'urgenza che "scavalcano" il codice degli appalti pubblici.

Questo è quanto emerge dalle nuove indagini condotte dai carabinieri del Ros di Firenze per conto della direzione distrettuale antimafia dell'Aquila. Durante l'interrogatorio effettuato dal pm Olga Capasso e dal procuratore Alfredo Rossini, il costruttore Barattelli avrebbe messo a verbale che la fetta più grossa dell'appalto sarebbe andata proprio alla Cmp.

Questa stessa società ha ottenuto poi altri 4 milioni e mezzo di lavori per realizzare la sede del conservatorio.

Nel dossier dei Ros per gli interrogatori di lunedì - sono stati convocati Verdini e Fusi - anche il verbale di "sommarie informazioni" del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ascoltato dagli inquirenti circa una settimana fa.

Bertolaso avrebbe negato con forza di aver subito pressioni e ribadito la regolarità dell'appalto "sospetto". Anche il governatore della Regione Abruzzo Gianni Chiodi - interrogato sempre nei giorni scorsi - in una telefonata con Fusi intercettata dagli inquirenti avrebbe negato di aver agevolato la ditta fiorentina ed il consorzio.

Un aspetto ancora da mettere a fuoco resta la riunione a Palazzo Chigi svoltasi il 12 maggio 2009, alla quale parteciparono il sottosegretario Gianni Letta, Verdini, Fusi, Barattelli e dirigenti della Cassa di Risparmio dell'Aquila.

In quell'occasione si decise la costituzione del consorzio. Secondo l'ipotesi investigativa, il consorzio ottenne i lavori "grazie" a quell'incontro.

Lo stesso Verdini, davanti ai pm fiorentini, mise a verbale:

"Ho accompagnato Fusi insieme al presidente della Banca dell'Aquila, al consorzio... dal dottor Letta, per raccomandargli la... diciamo la possibilità di lavorare: questo è avvenuto. Siccome Letta è dell'Aquila e era molto interessato alle cose, io ho accompagnato loro da Letta. Il colloquio si è risolto in niente. In grandi gentilezze. Letta in sintesi espose: "Parlerò, vedrò, però c'è questa tendenza alla ricostruzione attraverso la Protezione civile"...".

Intanto, in Procura all'Aquila vige il massimo riserbo. "Tutto dipenderà da quello che metterà a verbale Fusi" si lascia sfuggire un magistrato. E altre indiscrezioni dicono che lo stesso Fusi sarebbe orientato a collaborare con gli inquirenti.

 


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