Vertice a Palazzo Chigi su decreto sicurezza, si va verso due decreti separati

18 Febbraio 2020   09:16  

Si va verso due decreti separati: uno sulla sicurezza e un altro sull'immigrazione. E' questo l'esito del vertice tenuto a Palazzo Chigi dalle forze della maggioranza, alla presenza anche del premier Conte e dei ministri Lamorgese e Guerini, per modificare i decreti Salvini.

M5s frena su permessi umanitari Non c'e tuttavia ancora accordo su tutti gli aspetti di un possibile 'decreto migranti': in particolare la 'destra' dei Cinque stelle non concorda con il resto della maggioranza sull'ampiezza che dovranno avere i permessi umanitari.

"I decreti sicurezza sono stati concepiti sulla scorta di una esigenza reale, per affrontare e risolvere criticità a tutti evidenti e rispetto alle quali il nostro Paese aveva bisogno di compiere passi in avanti e trovare soluzioni. Tornare indietro vanificherebbe i positivi risultati ottenuti. Per questa ragione ritengo che si debba affrontare questo grande tema senza assumere posizioni preconcette, ma lavorando oggi in vista del prossimo futuro". Lo afferma in una nota Vito Crimi, capo politico del M5S e vice ministro dell'Interno, che oggi a Palazzo Chigi ha partecipato al tavolo su sicurezza e immigrazione

Mauri (Pd): giudizio positivo "Il giudizio che diamo della riunione è positivo, si sono fatti molti passi avanti, si sono condivisi obiettivi comuni e si è affrontato in modo molto concreto quello che è l'esito di questo anno e mezzo di decreti, valutando tutte le questioni negative che hanno portato e decidendo di intervenire". Lo ha detto il viceministro all'Interno, Matteo Mauri del Pd, al termine del vertice a palazzo Chigi. "In particolare" si è riflettuto "sul tema dell'integrazione e su come questi dl hanno prodotto obiettivamente irregolarità. Abbiamo condiviso uno schema di lavoro, abbiamo deciso di dividere la parte più legata alla sicurezza e quella legata all'immigrazione e abbiamo riflettuto, con qualche accenno diverso ma assolutamente riconducibile all'unità, su quali possono essere gli interventi".

Orfini: "Decreti Salvini vergogna, altro che effetti positivi" "Il M5s sostiene che i decreti sicurezza hanno avuto effetti positivi e possono essere migliorati, ma guai a tornare indietro. Per carità, capisco si debba cercare una mediazione. Ma non rinunciamo almeno a dire la verità: quei decreti sono una vergogna e andrebbero solo abrogati". Lo scrive su Twitter Matteo Orfini, parlamentare del Pd.

Salvini all'attacco "Chi dice di voler cancellare i decreti sicurezza dimezza la potenza di fuoco dell'agenzia antimafia". Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini, a 'Stasera Italia' su Retequattro. "Cancellare i decreti sicurezza - ha aggiunto - significa aiutare la mafia e gli spacciatori di droga. Ovviamente non si parla solo d'immigrazione, evidentemente chi vuole modificarli... non li ha letti bene". "Nei decreti - ha detto Salvini- c'erano soldi per le telecamere nei comuni, più poteri ai sindaci, assunzioni di donne e uomini delle Forze dell'ordine, raddoppio dei fondi per Agenzia per beni confiscati alla mafia, tutele per agenti in servizio nelle piazze violente".

Fratoianni replica a Salvini "Per Salvini intervenire sui decreti sicurezza vuol dire aiutare mafia e spacciatori? Quello di Salvini è solo un delirio. I suoi decreti hanno provocato nel Paese insicurezza e sofferenza. Noi andiamo avanti, a lui lasciamo fandonie e propaganda di bassa lega...". Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra italiana-Leu. Riunione sulle riforme La maggioranza prova ad accelerare sulla riforma della legge elettorale: l'obiettivo - viene spiegato al termine della riunione sulle riforme - è quello di arrivare al primo sì della commissione Affari costituzionali di Montecitorio entro il 29 marzo, data in cui si svolgerà il referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari. Si ripartirà dal testo base depositato a inizio anno, un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5% e un piccolo diritto di tribuna. "Fin qui resta il punto di caduta migliore", viene spiegato. Su questo, infatti, la maggioranza è compatta, ad eccezione di Leu che preme per una soglia di accesso più bassa.

Milleproroghe: Camera, nuovo rinvio. Aula domani alle 10 Il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera chiede nell'Aula di Montecitorio un ulteriore rinvio, fino alle 10 di domani, della ripresa dell'esame del Dl Milleproroghe. "Il lavoro in commissione sta continuando", ha spiegando Brescia chiedendo ed ottenendo un nuovo slittamento. Sul testo il governo porrà la fiducia.

Prescrizione, Iv non molla Intanto, resta alta la tensione nella maggioranza. "Sulla prescrizione abbiamo detto che non siamo d'accordo. Per noi è un problema di civiltà, non un puntiglio. Sui valori non si può mediare, faremo la battaglia. Voteremo la proposta di Fi? Era la nostra proposta. In Parlamento non cederemo di un millimetro". Cosi il capo delegazione di Iv e ministro Teresa Bellanova intervenendo alla convention di Italia Viva a Palermo 


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