Viadotti A24 A25 chiesto processo per Strada dei Parchi spa

28 Ottobre 2020   11:30  

 Dopo anni di indagini la Procura della Repubblica dell'Aquila ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici della Toto Holding e della controllata Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25, nell'ambito della inchiesta sullo stato strutturale dei viadotti ricadenti nel territorio aquilano: secondo i pm ed i carabinieri del Comando provinciale dell'Aquila, 9 dei 25 viadotti che insistono in quel tratto, sarebbero stati a rischio crollo. In alcune di queste infrastrutture negli anni scorsi si sono verificati distacchi di parti di impalcato, oltre ad essere visibili materiali ferrosi.

La prima udienza davanti al Gup prevista per domani, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, è saltata per la improvvisa indisponibilità di un giudice. Parallelamente alla vicenda giudiziaria, emerge che gli interventi che figurano nella inchiesta come omissioni, sono stati portati a termine: ad esempio, è stato risolto il fenomeno dello scalinamento, inoltre, sono in fase di completamento opere per 192 milioni di euro stanziati dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti dopo il tragico crollo del ponte Morandi a Genova dell'agosto 2018.

La richiesta della Procura aquilana è arrivata al termine di una lunga indagine scattata nei mesi successivi alla tragedia, anche su esposti delle associazioni ambientaliste, in particolare il Forum H2O, da sempre critiche con la gestione di Sdp. Sono quattro le persone iscritte sul registro degli indagati: il patron della Toto, Carlo Toto, attualmente consigliere di amministrazione della omonima Holding, Cesare Ramadori, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Sdp, della quale oggi è presidente, Igino Lai, responsabile esercizio di Sdp, e Gianfranco Rapposelli, amministratore delegato di Infraengineering, altra società del gruppo, specializzata nella progettazione.

Le accuse a vario titolo sono di inadempienza nelle pubbliche forniture, frode nelle pubbliche nelle attentato alla sicurezza dei trasporti.

Nel mirino della magistratura anche la natura dei lavori, ordinari quindi con la copertura del concessionario, o straordinari, con la responsabilità dello Stato.

Sdp ha sempre sostenuto di aver agito sempre nel pieno rispetto di contratti e convenzioni, garantendo la sicurezza tanto che nessuna Autorità ha mai emesso provvedimenti di chiusura, come invece accaduto per altre realtà.


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