Video hard su chat, Procura apre fascicolo. Garante Privacy apre istruttoria su WhatsApp

Il filmato della ragazza di Pozzuoli fa il giro dei social

28 Settembre 2016   11:41  

Per il video hard di una ragazza di Pozzuoli, che in questi giorni sta facendo il giro dei social e dei maggiori siti pornografici, la Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta. Questa mattina infatti e' stata trasmessa una informativa a firma della polizia nella quale si fa riferimento anche ad alcune persone responsabili della trasmissione via sms del filmato di trenta secondi.

L'indagine e' affidata al procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli e al momento non vede iscritti nel registro degli indagati ma solo denunciati per violazione della privacy e diffamazione.

I nomi sarebbero stati fatti dalla famiglia della ragazza vittima del video hard che sta spopolando in rete.

Lo stesso procuratore aggiunto si sta occupando del caso della ragazza di Mugnano morta suicida dopo la pubblicazione dei suoi video hot in rete.

 

 

Garante Privacy apre istruttoria su WhatsApp

Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un'istruttoria a seguito della modifica della privacy policy effettuata da WhatsApp a fine agosto che prevede la messa a disposizione di Facebook di alcune informazioni riguardanti gli account dei singoli utenti di WhatsApp, anche per finalità di marketing.

Il Garante ha invitato WhatsApp e Facebook a fornire tutti gli elementi utili alla valutazione del caso.

In particolare ha chiesto di conoscere nel dettaglio:
- la tipologia di dati che WhtasApp intende mettere a disposizione di Facebook;
- le modalita' per la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati;
- le misure per garantire l'esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall'avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato.

Il Garante ha chiesto inoltre di chiarire se i dati riferiti agli utenti di WhatsApp, ma non di Facebook, siano anch'essi comunicati alla societa' di Menlo Park, e di fornire elementi riguardo al rispetto del principio di finalita', considerato che nell'informativa originariamente resa agli utenti WhatsApp non faceva alcun riferimento alla finalita' di marketing.


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