Vitalizi dei parlamentari e consiglieri regionali: incombe la mannaia di Tremonti

26 Giugno 2011   17:03  

Tra le misure allo studio del ministro Tremonti, ce n’è una in particolare che potrebbe mettere fine alla polemica che investe anche l'Abruzzo sul taglio dei vitalizi per i consiglieri regionali ( ed ex-consiglieri) e sulla stessa opportunità di tenere in vita quello che molti considerano un previlegio non più sostenibile viste le condizioni in cui versa l'economia del nostro paese.

La misura è la seguente: '' Escluso il presidente della Repubblica, dopo la scadenza dell’incarico nessun titolare di incarichi pubblici, anche eletti, può continuare a fruire di benefici come pensioni, vitalizi, auto di servizio, locali per ufficio, telefoni, etc. attribuiti in ragione dell’incarico''.

La misura fa parte di un pacchetto di tagli e costi della politica che Tremonti intende inserire nella finanziaria da 43miliardi che il Governo varerà la prossima settimana. E riguarderebbe non solo i deputati, ma anche i consiglieri regionali .

Previsti anche tagli anche al finanziamento dei partiti politici a partire dalla prossima legislatura. Dal 2012 le consultazioni elettorali e referendarie dovranno essere accorpate in un unico fine settimana

A proposito di vitalizi dei parlamentari italiani: dal dossier sul trattamento economico dei deputati di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Parlamento Europeo, risulta a tal proposito che nostri onorevoli percepiscono un vitalizio all’incirca triplo di quello dei loro colleghi europei. '' Non mancano – scrive il Corriere della sera - le differenze su indennità, spese di viaggio, di segreteria, sui portaborse e l’assistenza sanitaria, ma la voce vitalizi spicca sulle altre''.

Il diritto al vitalizio dai parlamentari viene percepito a 65 anni o al sessantesimo compleanno per chi abbia fatto almeno due legislature.

A fronte di un contributo mensile di 1006 euro netti, dopo 5 anni di mandato si maturano 2.486 euro lordi, che diventano 4.973 dopo due legislature e 7.460 con 15 anni di mandato alle spalle.

In Germania non si versano contributi, ma il vitalizio è di ''solo'' 961 euro dopo 5 anni, 1.917 dopo 10 e 2.883 euro al 15˚ anno. In Francia dopo 5 anni di mandato si ottengono 780 euro al mese, 1.500 dopo 10 anni. In Gran Bretagna versando 374 euro ne ritornano 530 al mese con 5 anni di mandato, 1060 con 10 anni, 1.590 con 15 anni.

Per quanto riguarda il vitalizio dei consiglieri regionali: la regione Emilia Romagna li ha già aboliti, a partire dalla prossima legislatura in Emilia-Romagna. La proposta di legge del centrosinistra è diventata legge.

"Siamo di fronte ad un atto di straordinaria importanza – aveva spiegato il presidente Richetti dopo lo storico voto - perché la Regione Emilia-Romagna sarà la prima ad intervenire in maniera netta sulla questione". L'abolizione dei vitalizi e la riduzione dei costi della politica in genere, secondo il presidente dell'Assemblea legislativa è "una scelta che si fonda su un atto concreto di giustizia. Dettata non solo dal momento di crisi ma, in primo luogo, da un principio di uguaglianza: ciò che una persona normale, un lavoratore, impiega per avere un sostegno previdenziale, quarant'anni, sarà quello che serve anche a un consigliere regionale per ottenere la pensione". La legge prevede anche una riduzione del 10% delle indennità mensili di carica e di funzione dei consiglieri. Per quanto riguarda la terza voce che va a comporre l'indennità, la diaria, ha subito una riduzione ancora maggiore al 10%. Cambia anche il rimborso delle spese di trasporto, fino ad oggi forfettario, che diventa a piè di lista, rapportandosi alle reali presenze dei consiglieri.''

Qualcosa si muove anche in altre Regioni: il consigliere regionale delle Marche Giancarlo D'Anna (Pdl) è firmatario ''una proposta di legge che elimina i vantaggi riconosciuti agli eletti al consiglio regionale con la corresponsione di vitalizi onerosi per i bilanci pubblici''. ''Con l'abrogazione della legge sui vitalizi ai consiglieri regionali - spiega - i consiglieri riconquistano l'integrita' della indennita' percepita potendo utilmente scegliere le modalita' individuali per provvedere alle proprie necessita' previdenziali. L'abolizione dei vitalizi mi pare un atto di giustizia non piu' procrastinabile, non solo per la crisi, ma per una questione di giustizia, rispetto e trasparenza nei confronti dei cittadini''.

Anche l'Abruzzo ha fatto passi importanti in questa direzione, ma le resistenze sono forti. E molti verrebbero misure ancora più drastiche.


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