Ieri sera si è aperta ufficialmente la stagione dei reality con l'avvio di "X-Factor" edizione numero 4, che si preannunciava piena di novità. In realtà di roba nuova se ne è vista ben poca, perchè i giudici si sono dimostrati tutti istituzionali e televisivi e l'unica innovazione, il 'Tilt' (200 secondi di televoto in caso di pareggio tra i giudici) si è dimostrato un meccanismo alquanto inutile. Ma andiamo con ordine.
Il banco degli esperti, per la prima volta formato da quattro elementi, doveva essere il pezzo forte di questa nuova edizione. Invece, la tanto odiata Tatangelo ha semplicemente dimostrato di essere incompetente in fatto di musica (la 'sua' Alessandra è stata giustamente cacciata); Elio, l'anarchico di turno, deve ancora provare di essere un guastatore, perchè l'unico spunto geniale della sua serata è stato quello di vestirsi da Morgan; Enrico Ruggeri ha combinato un doppio pastrocchio: prima scegliendo la versione italiana dei 'Jonas Brothers' come gruppo da accompagnare e poi dando il voto ad una cantante mediocre come Alessandra; la Maionchi, insomma, lasciatemelo dire è ancora la migliore. Ma questa non è una novità.
Anche per quanto riguarda i concorrenti, c'è davvero poca roba. Gli unici elementi interessanti sembrano Nevruz Joku, cantante modenese di origini turche, che però, ha ragione Elio, è "più un'artista che un cantante". Sbaglia le parole di "Se telefonando" di Mina, la voce non è il massimo ma sicuramente ha un appeal fenomenale. Il vero talento di ieri, però, è stata sicuramente Dorina, cantante di origini albanesi affidata, suo malgrado, alle cure di 'Lady Tata'. Questa ragazza è davvero barva e l'unica speranza è che la signora D'Alessio non le rovini la carriera. Sarebbe un peccato. commovente la storia di Stefano Filipponi, ragazzo balbuziente con grosse difficoltà a parlare ma un'ugola d'oro. La migliore sorpresa di quest'anno.
Per il resto, anche se Francesco Facchinetti insisteva col dire che tutto ad "X-Factor" è cambiato, a me è sembrato il più classico dei 'molto rumore per nulla'.
Francesco Balzano