Batterie Smartphone 6 Super Miti Sfatati e Corretti

24 Luglio 2014   10:05  

Se c'è una cosa che crea il panico per un utente appassionato di tecnologia è la durata della batteria dei suoi device.

Discorso similare per tutti gli smartphone in commercio, notevolmente amplificato per quelli che hanno scelto un iPhone.

Così abbiamo preso sei miti comuni sulle batterie e la loro manutenzione e li abbiamo voluti sfatare anche per togliere i pensieri di molti utenti che si ritrovano costretti a riti simil-voodo per aumentare la durata della batteria del proprio dispositivo.

Oggi ogni dispositivo elettronico come computer, tablet e smartphone (ma anche fotocamere e telecamere) utilizzano la tecnologia agli ioni di litio coadiuvata dall'elettronica.

Questo comporta maggiori prestazioni sulla potenza e durata con un ridottissimo effetto memoria.

Primo Mito: il terminale collegato all'alimentazione

Oggi ogni device che si ricarica con l'USB è progettato per essere tenuto agganciato ad un computer per scaricare i dati (foto, video, etc.)

Questo vuol dire che chi li ha progettati li ha fatti capaci di comprendere quando la batteria è carica così da sospendere la carica e mantenere l'alimentazione.

Questo processo coadiuvato dalla cosiddetta ricarica di mantenimento (trickle charge in inglese) che può, sulla carta, andare avanti all’infinito senza fare surriscaldare o peggio esplodere la batteria.

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Secondo mito: La batteria va caricata e scaricata completamente

Anche qui la credenza è solo un mito, oltretutto pericoloso .

Le moderne ricerche fanno chiaramente vedere come se dovessimo utilizzare questo sistema dopo soli 350/400 cicli di carica e scarica la batteria sarebbe da buttare.

Le batterie agli ioni di litio, hanno un arco ideale di carica tra il 40 e l’80%, in pratica non dovremmo fare scendere la ricarica sotto il 40% e salire sopra l’80%. Percentuali sopra e sotto questo livello applicano uno certo stress alla batteria; portarla sempre al cento per cento e poi a 0%, danneggia le celle.

Possibilmente si dovrebbe far “morire” il dispositivo fino a quando non si accende più solo saltuariamente, per ricalibrare la batteria e fornire una miglior lettura della sua capacità (come spiegheremo successivamente)

Terzo mito: La scarica completa serve per ovviare l'effetto memoria

Questo mito affonda le sue origini dagli albori delle batterie ricaricabili, quelle fatte con NiMH (nichel metal idride) e NiCd (nichel cadmio).

Entrambe, infatti, erano afflitte dal fastidioso problema di non essere coadiuvate dall'elettronica per cui le stesse subivano un effetto che se non scaricate quasi completamente dopo qualche ciclo perdevano capacità (effetto memoria di scarica).

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Quarto mito: Il caldo è meglio del freddo 

Le tecnologie chimiche che permettono il funzionamento delle batterie ricaricabili generano calore nei loro processi di trasformazione.

E' provato che le batterie al freddo peggiorano le proprie performance perchè questo processo è ostacolato dalle basse temperature.

Allo stesso modo anche il troppo caldo le fa scaricare prima perchè accellera il processo e disperde energia.

Quinto mito: la batteria si rovina se non si usa il dispositivo

Falso in senso assoluto, se si decide di fermare per qualche mese un dispositivo o una batteria va semplicemente tenuto in un luogo con temperatura costante sui 15 gradi centigradi e al 40/50% di carica.
Se si seguono procedure corrette e si ripristina correttamente la carica della batteria saltuariamente, è possibile mettere da parte dispositivi con batterie agli ioni di litio persino per  una decina di anni perdendo solo una modesta parte della capacità nominale della batteria.

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Sesto mito: Le batterie si rovinano comunque inutile badarci

Come ampiamente dimostrato una corretta e consapevole gestione delle batterie dei nostri dispositivi può rendere la loro durata più lunga, il loro funzionamento più performante.

Un iPhone può tenere la maggior parte della sua capacità fino a 500 cicli di carica e scarica, un Mac o iPad arriva anche a 1000 cicli.

Teoricamente, seguendo le indicazioni di Apple, potrebbe lavorare a questo ritmo per più di 4 anni prima di perdere l’80% della capacità della sua batteria.

Se tutto questo non basta...

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